mercoledì 30 maggio 2007



Il Prof. Franz Hanz Albert, ovvio, è a conoscenza del documento segreto della Chiesa "Crimen Sollicitationis" fin dall’inizio delle ricerche iniziate dalle Autorità Statunitensi.
E’ stato segretamente ufficiato “specialista ricercatore” dal Sacro Impero del Vaticano a studiare l’argomento pedofilia.
Non si è mai avuta altra notizia, dichiarazione o interveto pubblico sull’argomento da parte del Professore, se non la risposta alla pungente domanda postale dal giornalista Ila.Mar. Era il giorno 8/8/88, nella tenuta Sir.Jay si teneva una importante riunione con gli scienziati della Vomma - “Sex & the cave – University of Chiavì”, così rispose lo scienziato alla domanda:

- Professore è necessaria l’età del sesso…Cosa invece a proposito dell’Era del sesso?

- E’ indubbio che il sesso Era ed E’ argomento dibattuto e molto di voga nei piccoli bar o nelle discussioni tra uomini…Dalla faccia che fa non mi sembra che la mia risposta sia esaustiva…
…Allora le risponderò in una vecchia maniera, magari un po’ bacchettona:
Questa è l’era del sesso parlato, mio caro, perché tutti lo guardano, ne parlano ma nessuno si approcci ad esso come atto, sopra ogni cosa, di completa dedizione verso l’altro.
Il sesso è un dare e ricevere, come una macchina a vapore, che da lavoro in cambio di calore.
Se il sesso è fatto in questo modo, donandosi l’un l’altro, in un rapporto consenziente e adulto è più potente anche della mia scienza.
In effetti, la mia scienza, da questo punto di vista deve di gran lunga migliorare.

Appena lo scienziato ebbe finito di rispondere si accostò una avvenente quindicenne, lo prese per mano, lo baciò sulla bocca, tirò via di mano il microfono-registratore del giornalista e lo invitò pubblicamente a fare sesso con lei. Il Professore non oppose resistenza. Sparirono per tre giorni, nessuno sa veramente dove siano andati o cosa abbiano combinato.
Questa è la risposta che ha rilasciato Carlina, l’angelo di ragazza, ad una domanda dello stesso giornalista, qualche periodo dopo:

- Lo avete fatto? Ma, soprattutto, è stato bello?

- E’ stato bello? E’ stato meraviglioso. Il Prof. Frantz non mi ha lasciato un attimo.La sua intensità non ha eguali. Non a caso è uno degli uomini più grandi dei nostri tempi.

- Ma non ha risposto alla prima domanda…

- No, ho risposto, infatti, il professore mi ha fatto capire che la mente e il cuore è quella che mente cu ore e ore…

Dopo un minuto di scottante silenzio la signorina ha continuato:

…dicevo, ha parlato per tre giorni e tre notti su come è bello fare l’amore, su quali posizioni sono scientificamente più propizie per il concepimento e quali per il piacere. Mi ha parlato dei rischi che riguardano il sesso e quali precauzioni usare.
Poi è ripartito a parlare del sesso in assenza di gravità e sulle differenze che vi sono nel farlo sulla Luna o su Marte.
Lui dice su Marte è scomodo per via della sabbia rossa che puntualmente ti entra nelle mutande…
…poi mi ha insegnato i trucchi del perdersi l’uno nell’altro e come il sesso sia un atto “creativo” e non metodico e solo sensoriale…
…boh…
Non mi ha toccato…
…ma sono pazza di lui…
Prof. Frantz? TVTB

martedì 29 maggio 2007

inventa un film - il dopo festival




Si è concluso domenica scorsa il decimo festival Inventa un Film. Ha vinto “Come a Cassano” del pugliese Pippo Mezzapesa (nella foto).

Centinaia di persone sono partite da ogni angolo d’Italia per assistere alle proiezioni tenutesi al Cinema Lilla di Lenola.

Ecco alcuni commenti arrivati alla posta elettronica di Inventa un Film:



“Dopo Taormina, Lenola è il paese più bello che ho visto”
Studente siciliana

“Non ho mai visto un centro storico tenuto così bene”.
Compagna di un regista piemontese

“L’atmosfera è bella. Mi piace. C’è un contrasto tra l’organizzazione che si percepisce e una competenza che si contrappone con l’allestimento alquanto naif, una quinta molto spartana e i soli manifesti di film famosi storici ad adornare le pareti , mantenendo un bello aspetto “nostrano”.
Componente della giuria della Lombardia

“E’ stata un’esperienza davvero positiva. Bei corti e soprattutto bella gente”
Componente della giuria trentenne.

“E’ sempre più raro trovare la cultura senza fronzoli e senza brillantini, ma nel piccolo cinema tra le assi del palco e le stoffe delle poltroncine l'odore di "polvere di stelle" ci ha trasportato in una dimensione nuova e familiare. Ho parlato con gli altri bellissimi giurati e credimi sono certo di interpretarne il comune sentimento di stima e di amicizia per un lavoro alto e umile”
Componente della giuria cinquantenne.

“Se c’eravate anche voi ad Inventa un Film sarete più facilitati ad individuare i volti e i nomi delle persone che hanno proferito queste parole, se non c’eravate… peccato… avete perso un’occasione per vedere i cortometraggi più belli che ci sono in circolazione, per ascoltare le voci di gente lontana che ha scoperto in Lenola il posto ideale in cui vivere, per capire che se si ha a cuore il turismo a Lenola è più costruttivo andare ad Inventa un Film piuttosto che fare i professori sui blog, per scoprire che chi ama Inventa un Film ama Lenola e chi ama Lenola ama Inventa un Film”.

Organizzatore di festival internazionale di cortometraggi ….. vabbè il mio nome lo metto… Ermete Labbadia.

domenica 27 maggio 2007


Ma le cose sono sempre andate così?
No.
Studi archeologici, superamento dei limiti imposti al pensiero,
sensibilità e ricettività al ritmo della Terra aprono nuovi orizzonti.
Da Riane Eisler, autrice dei libri “Il Calice e la spada – La nascita del predominio maschile” & “Piacere Sacro”, ci arrivano importanti riflessioni:
Riane Eisle è una storica culturale americana, è riconosciuta internazionalmente per le sue pubblicazioni sull'antropologia, sui diritti umani, sulla pace e sul femminismo.
Questa intervista che segue con Riane Eisler esplora il suo punto di vista sulle donne, sugli uomini e sulle politiche della sessualità:

SCOTT: Come sei arrivata a vedere un collegamento tra sesso e spiritualità?
EISLER: Ho iniziato a vedere un collegamento nel modo in cui molti iniziano a vederlo: esperimentando. Oggi sappiamo, attraverso lo studio dell'evoluzione e del sistema nervoso (che è uno studio affascinante), che noi umani abbiamo delle ricompense chimiche non solo dovute all'essere amati ma anche dall'amare qualcuno, non solo dall'essere toccati piacevolmente ma anche dal toccare piacevolmente qualcuno, che sia amante o bambino questo contatto, in qualche modo, crea piacere. Allora ho pensato che molti di noi che hanno superato il concetto di sesso sporco e cattivo, e che i nostri corpi siano peccaminosi, sono in grado di avere quello che definisco "uno stato alterato di coscienza" nel sesso, come una specie di estasi. E lì ho trovato il collegamento; nel momento incredibilmente intenso che non riesci a descrivere in parole. Questo collegamento l'ho trovato anche studiando storia della sessualità e della spiritualità.
SCOTT: Il titolo del tuo libro Sacred Pleasure (piacere sacro) combina due concetti che messi insieme creano dei problemi a molte persone: "sacro" e "piacere."
EISLER: Si, siamo stati insegnati ad associare il sacro alla paura, e non al piacere. Le persone associano la spiritualità al timore di Dio, o alla punizione divina, o alle divinità Hindù che si tagliano a pezzettini a vicenda. Spesso la parola sacro viene associata all'infliggere o subire delle pene. Ma non è sempre stato così. Originariamente, il sacro veniva associato alla celebrazione della vita, con la natura e con il piacere. È da questo che nasce il titolo del mio libro.
SCOTT: Una delle cose che ti prefiggi di fare con il tuo lavoro è di dissipare alcuni miti molto diffusi sul sesso e sulla spiritualità.
EISLER: Si. Come ben sai, un mito nel senso scolastico è una storia che rappresenta delle verità sacre fondamentali, di quelle che la gente spesso da per scontato. Il fatto che molti miti si siano rivelati "illusioni" ci fa fare l'equazione mito = a falsità. Uso il termine mito in due sensi: in quello scolastico e come una storia venuta fuori dalla costruzione sociale dei rapporti tra gli esseri umani.
SCOTT: Allora in quel senso la storia di Adamo ed Eva, per esempio, rappresenta un mito.
EISLER: Si, molto sicuramente. Quello è un mito che offre delle piste affascinanti sulla corrispondenza tra archeologia, linguistica, storia dell'arte e studi del folclore, e sul lavoro di rimodellamento della cultura, così come la conosciamo. Ci aiuta a capire il cambiamento dalla società mutuale a quella che chiamo a modello dominatore. Guarda bene ciò che ci racconta quella storia. Ci parla di un tempo in cui donne e uomini vivevano in armonia gli uni con gli altri e con la natura. (Ho idealizzato molto, ma mi sembra tanto il ritratto di una società mutuale). Allora, circa 4 o 5 mila anni prima della nostra era, inizi a trovare indizi di forte tensione, di cambiamenti climatici e disastri naturali enormi, e orda dopo orda di invasioni di nomadi venuti dalle parti più inospitali del pianeta, portarono con sè un modo di vivere molto bellicoso, dominato da maschi molto forti. Improvvisamente la gente inizia a sentire vergogna dei propri corpi. Vergogna, paura, colpa, lo sappiamo tutti che sono strumenti di controllo sulla gente, no?! Contemporaneamente la donna viene sottomessa all'uomo. Tutto ciò viene riflesso nel mito di Adamo ed Eva. E chiaramente, la storia biblica successiva racconta di un fratello che uccide l'altro.
SCOTT: La cristianità ha qualcosa a che fare con il passaggio del corpo che viene associato al peccato, al dolore e alla violenza?
EISLER: Quell'idea è sicuramente diventata il pezzo forte della cristianità medievale. Ma se analizzi la cosiddetta cristianità primitiva e gli insegnamenti di Gesù trovi che viene data molta enfasi alla cura, alla non violenza e alla compassione. Lui ha perfino fermato la lapidazione di una donna, ha curato i malati e nutrito gli affamati - lavoro di donne, ok. Lui ha rappresentato in modo stereotipato i valori femminili. Solo più tardi la chiesa diventò autoritaria e rigidamente di dominio maschile. Le Crociate, l'Inquisizione, il rogo delle streghe, sono tutti capitoli della nostra storia che dobbiamo capire per quello che sono, e cioè, delle guerre che la Chiesa ha dichiarato contro le donne. Non era una semplice questione religiosa e non aveva niente a che fare con Gesù. È uno dei modi che il sistema dominatore ha trovato per distorcere l'immenso desiderio umano di crearsi legami, associandolo costantemente al dominio e alla violenza. Quello che colpisce è che fino ad oggi la Chiesa non condanna la violenza nei rapporti intimi, sia contro bambini, che contro donne o uomini, e non la colloca al centro dei propri insegnamenti. Questo è scioccante e altamente immorale.
SCOTT: L'altro modo in cui il collegamento tra sessualità e sacro può diventare perverso è attraverso il dominio e il controllo, più che il peccato.
EISLER: Si, lo vediamo bene nella pornografia, il legame del sesso con il dominio e la violenza. Non è naturale; fa parte della costruzione sociale della sessualità per i requisiti di questo modello sottosopra, di uomini sopra le donne, di uomini sopra gli uomini, di nazione sopra nazione, di razza sopra razza. Infine, questi livelli sono sostenuti dalla paura del dolore e della violenza.

L’intervista integrale è disponibile sulla rete cliccate qui per leggerla.

venerdì 25 maggio 2007

SEX CRIMES AND VATICAN




Che la pedofilia fra i preti cattolici fosse un vizio diffuso in tutto il mondo ormai lo sapevamo, e sapevamo anche che la Chiesa avesse sistematicamente cercato di coprire tutti gli eventuali casi di denuncia, fino a quando il bubbone esplose, pochi anni fa, con la violenza che tutti conosciamo.

Quello che non si sapeva è che i vescovi di tutto il mondo - che invece di denunciare ed espellere i preti pedofili se li rimpallavano in continuazione da una parrocchia all'altra - agissero non per scelta personale o per ordini locali, ma in base ad un vero e proprio decreto centrale, tanto rigido quanto dettagliato, intitolato "Crimen Sollicitationis".

"Crimen Sollicitationis" è un documento segreto della Chiesa che risale a oltre 40 anni fa, e che è venuto alla luce di recente solo grazie ad un riferimento in calce che vi ha fatto Ratzinger in una sua lettera a tutti i vescovi del mondo. Altimenti ancora oggi non ne sapremmo nulla.

Mentre aspettiamo che la Rai acquisti e mandi in onda il video "SEX CRIMES AND VATICAN" andato in onda sulla BBC l'anno scorso, in collaborazione con ARCOIRIS.TV vi diamo opportunità di vederlo in lingua originale con sottotitoli in italiano.

basta cliccare qui:

ps- Ieri il video è stato oscurato dal sito Google Video.
Oggi potete vederlo qui, ma potrebbero oscurarlo.
Domani è un altro giorno e si vedrà!

pps - La vignetta iniziale è stata disegnata da Rododendro.
Il cui blog, fenomenale, è visitabile qui


L'ACQUA E' UN DIRITTO, NON UNA MERCE!


Domenica 27 Maggio dalle ore 9,30 in piazza Cavour, avremo tutti l'ultima opportunità per firmare la richiesta di referendum per l'acqua pubblica.

Non mancate

PS. Molto interessante è quello che scrive il Diario a proposito di acqualatina.
Per leggerlo in pdf cliccate
QUI


mercoledì 23 maggio 2007

QUERELE E SENTENZE


Come potete leggere sull'ANSiA di oggi, il Sindaco Gian Battista De Filippis ha sporto denuncia per alcune frasi, presenti nel sito del Comune, offensive della dignità dei cittadini e in particolare delle donne di Lenola.

C'è una sentenza del tribunale di Aosta del 26 maggio 2006 che ha visto condannare il gestore del blog/forum.
Al di là degli aspetti della vicenda, fa riflettere l'equiparazione che il Giudice applica tra la responsabilità del gestore di un Blog a quella di una testata giornalistica:

"...evidentemente, la posizione di un direttore di una testata giornalistica stampata e quella di chi gestisce un Blog (e che, infatti, può cancellare messaggi) è -mutatis mutandis - identica [ndr. aggiungerei quindi anche quella di un Forum]. Il gestore di un Blog [o di un forum ndr.] ha infatti il totale controllo di quanto viene postato e, per l'effetto, allo stesso modo di un direttore responsabile, ha il dovere di eliminare quelli offensivi. Diversamente, vi è responsabilità penale ex art. 596 bis cp.".

E' una interpretazione che potrebbe essere modificata da un altro tribunale meno ignorante, ma è sempre una rogna se parte una querela, perchè il primo che beccano è sempre quello che cura il blog/forum.

Ricordiamo che per postare su un forum bisogna essere registrati. Registrazione che conduce facilmente a risalire all'identificazione dell'autore.
Comunque sia, non ci sono ancora leggi chiare su queste cose.

lunedì 21 maggio 2007

AAA CERCASI POST



AAA CERCASI POST

Fuori luogo, di cattivo gusto, recante l'avvenente foto di ragazza cercante uomo oggetto.
Ultimo avvistamento esattamente qui.
Chiunque abbia notizie finalizzate al ritrovamento scrivi a:
oppure lasci un commento qui sotto.

Astenersi perditempo.

Quando si avverte una gran voglia di respirare, quando non si vorrebbe far altro che riposare, quando ci si annoia nel frastuono della modernità
in realtà si è chiamati a gran voce dagli esseri che hanno abitato la terra da tempo immemore. E' la voce delle fate e degli gnomi. Continuamente cercano di farsi sentire, loro non gridano, loro parlano il linguaggio del silenzio. L'uomo li ha abbandonati sopra mensole e scrivanie. Il mondo delle fate e degli gnomi è fatto di pulsazioni, emozioni, sentimenti pertinenti al rapporto con la Natura allo stato embrionale, istintivo, non cerebrale. Gli elfi hanno imparato a riconoscere ciò che di malato si nasconde nelle sensazioni dell'uomo. Gli elfi ci indicano la strada da percorrere che è una sola, quella verso il ricongiungimento, la morte. E tutto rinasce. L'uomo persino dietro i sentimenti che considera più nobili ha nascosto il suo narcisismo e la sua sfrenata corsa al nulla, ma gli elfi continuano e non si stancano, gridano all'uomo la strada. Niente è abbandonato a se stesso, la Natura è chiara quanto il sole che splende, un filo invisibile lega le cose del creato, tutto è in relazione secondo delle leggi che l'uomo continua a ignorare...E se ne fa di proprie, sempre più vicine alla propria testa, alla propria attività cerebrale e allora via di corsa sui grattacieli di cristallo...
E sfonda,
con lame invisibili taglia,
con forze occulte schiaccia
formiche, alberi e...si riempie la pancia.
Gli elfi imparano a pensare con le mani,
con il pensiero che sa di acqua, di seme, di sesso,
gli elfi respirano muschio, gli elfi riposano in un solo e unico paradiso: questaTerra.

giovedì 17 maggio 2007

19 maggio 2007: 10° EDIZIONE INVENTA UN FILM


Al via la decima edizione di INVENTA UN FILM.

Ecco 5 motivi per i quali vale la pena di esserci:

1- E’ uscito recentemente un articolo de Il Sole 24 ore che elenca i 50 festival cinematografici più importanti d’Italia senza far distinzioni tra lunghi, corti, documentari etc…. Tra questi c’è Inventa un Film - Lenola

2- Sempre secondo quest’articolo, 48 di questi festival cinematografici ricevono contributi pubblici superiori a 50.000 euro l’anno. Naturalmente tra i due restanti c’è Inventa un Film che 50.000 euro non solo non li ha presi in un anno ma nemmeno facendo la somma di tutte e dieci le edizioni.

3- Inventa un Film e’ l’unico festival italiano in cui si può veder proiettato nella stessa serata un filmato a favore del gay pride e uno a favore del family day, uno a favore dell’aborto e uno contro l’eutanasia. La cultura non è né di destra e né di sinistra. La cultura è confronto.

4- Perché in una serata di Inventa un Film puoi vedere un filmato che ha ottenuto la nomination all’oscar ,un altro che ha vinto a Cannes e puoi riflettere sul fatto che quel regista nonostante questi successi abbia preso una copia DVD del suo cortometraggio abbia compilato la sua scheda d’iscrizione e abbia spedito il suo corto a Lenola. Avrà avuto anche lui i suoi motivi…

5- Perché tutti i piccoli contributi, morali ed economici che arrivano alla manifestazione non sono accompagnati da ricatti. In passato più di qualcuno sia in pubblico che in privato ha tentato di offrire alla manifestazione anche forti somme di denaro ma in cambio di qualcosa: voti, mazzette, voce in capitolo in ambiti decisionali dove non si aveva nessun tipo di esperienza e di competenza. Queste somme di denaro sono state sempre puntualmente rifiutate. Inventa un Film è un festival libero non a chiacchiere ma a fatti.

Spero che questi cinque motivi siano stati sufficienti a convincervi dell’opportunità di vedere le proiezioni del decimo festival Inventa un film che inizieranno il 19 maggio al cinema Lilla di Lenola (uno dei cinema più belli del comprensorio) e proseguiranno nei giorni 24, 25 , 26 e 27 maggio.


Ci vediamo al cinema.


Ermete Labbadia


Per maggiori info: www.inventaunfilm.it

martedì 15 maggio 2007

Curiosità

Bronzo raffigurante la “Vittoria alata”
sulla sommità della colonna che si erge a Lenola
nel parco delle rimembranze.
Il Monumento ai caduti della I Guerra mondiale
fu progettato dal geometra Notarianni
e inaugurato il 24 maggio 1926.
Il bronzo originale raffigurava la “Vittoria di Pompei”.
Con il nulla osta rilasciato
dal "Ministero per l'Educazione Nazionale"
nell'ottobre 1941, la “Vittoria di Pompei”
fu rimossa e sostituita nel 1966 con la “Vittoria alata”

domenica 13 maggio 2007

MADRE TERRA





Auguri a nostra madre terra,
fra notte e giorno e mille stagioni
ci sostenta
Vite diverse
sotto lo stesso sole
chiamano bimbi e luce a tutte le ore
in te vogliamo ficcare radici
lontano da te vogliamo volare felici.




"In pieno centro a Città del Messico 20.000 persone nude: l'ultima installazione del fotografo Spencer Tunick."

giovedì 10 maggio 2007

TURISMO: COSA FARE?


Lunedì si è consumato l'incontro organizzato dalla Pro-loco con la presenza del Sindaco, amministratori, associazioni e commercianti di Lenola.

Erano presenti un gran bel numero di persone, a sottolineare come il tema del turismo sia sentito da tutti. E tutti sono stati concordi sul fatto che la problematica idrica taglia le gambe.

Ma oltre ad augurarsi che tali problematiche giungano a fine, crediamo ci sia un necessario bisogno di progettualità e programmazione a lungo termine e di invertire la tendenza di guardare e programmare le cose di anno in anno.
Pensare da formica e finirla di fare le cicale.

Lenola non è un centro in cui esistono forme di richiamo turistico, ma abbiamo in estate un fresco al cui richiamo difficilmente il pendolarismo turistico non risponde.
Anche non facendo assolutamente niente.

Riteniamo che sia necessario e urgente calzare Lenola di una sua identità turistica precisa, iniziando nell'individuare il proprio target turistico e sviluppandone i contenuti annessi .

Si è detto nella riunione:
"Lenola ha l'aria fresca, dobbiamo solo trovare il modo di imbottigliarla e vendercela".
In effetti il lavoro è tutto qui!

Abbiamo pubblicamente invitato questa amministrazione, e qualsiasi altra ci potrà essere nell'immediato futuro, ad affrontare la problematica progettualizzando e programmando obiettivi a lungo termine e ad instaurare da subito un tavolo di lavoro congiunto con associazioni, consulta e pro-loco al fine di individuare un progetto turistico vincente.

Ma dobbiamo essere un po tutti a darci da fare.
Fermati un attimo e chiediti:
"Secondo me, su cosa potrebbe svilupparsi il turismo a Lenola"?




lunedì 7 maggio 2007

Ciao Peppino!



A volte quasiasi cosa dici sembra sbagliata.
A volte le parole sono solo accessori inutili.
Ma almeno un saluto ci sembra doveroso lasciarlo.

Possa il vento accompagnarti anche in questo viaggio.
Ciao Peppì.

domenica 6 maggio 2007

Varese Ligure

La battaglia per tutelare i paesi sotto i 5 mila abitanti
approda (finalmente) al Senato. E noi, per sostenerla,
raccontiamo un borgo che potrebbe fare scuola.
di Davide Perillo (magazine - Corriere della sera)

A Varese Ligure, entroterra Spezzino, 2.233 abitanti e un borgo che sembrava avere la sorte segnata dalla fuga verso la città, i giovani stanno facendo marcia indietro. «Il saldo tra arrivi a partenze è tornato positivo», dice Michela Marcone, il sindaco. E non è l'unica voce in attivo. Varese è il primo paese europeo con due certificazioni ambientali (Iso 14001 e Emas) ha vinto un premio come miglior comunità rurale dell'Ue, ha riconvertito il 98% dell’agricoltura al biologico e produce con eolico e fotovoltaico più dell'energia che gli serve: "Sei milioni e mezzo di kilowatt l'anno solo dalle pale": abbastanza per 10 mila persone. In pratica, potrebbe vivere - e dare da vivere - senza una goccia di petrolio.
Così il paesino ligure è diventato un piccolo caso, in grado di attirare manciate di “turisti ecocompatibili” in una zona che di suo, non ha certo il fascino per fare concorrenza alle Cinque Terre. E’ capace di farsi un nome negli ambienti di chi segue l'ambiente, dice il sindaco mentre racconta una svolta datata primi anni Novanta, con il recupero del centro storico («finanziato dai fondi europei»), la nascita delle cooperative spinte verso il biologico, l'arrivo di imprenditori disposti a investire sull'energia alternativa. “Ci siamo inventati una vocazione”. E non è una cosa che vale solo per noi piccoli. Per far vivere le città bisogna che sia vivo pure il territorio.
Varese Ligure è un esempio di come, partendo da politiche intelligenti, si possa scoprire un talento proprio e svilupparlo, senza contare sull’assistenzialismo - dice Realacci (Presidente onorario di Legambiente): “E questa è l’anima della Piccola Grande Italia”.


giovedì 3 maggio 2007

Terzo maggio. Ancora buon viaggio.

Ci sembra doveroso sottolineare le parole del nostro amico Riccardo dei Ki+neha+nemetta.

Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti i gruppi che hanno partecipato. Il loro calore, quello delle persone presenti, sono stati il più potente antipioggia mai visto.

Possa essere questo l'ombrello di tutti voi, soprattutto quando non è soltanto la pioggia a rendervi grigi.


Era tanto tempo che non mi svegliavo con in corpo l’emozione del bambino prima della partenza. Quando già assapori, dalla sera prima, il sole, l’erba, il pallone (questi non c’erano); la macchina fumante a ciminiera, la sosta all’autogrill, la musica, il vino e gli spiedini (questi sì).

Anche se il poco sonno per l’alzataccia alle dieci – premiato dalla partenza col solito ritardoromanodidueoreemezza – rendeva tutto un po’ ovattato. Tutto tranne la voglia di partire e lasciarsi alle spalle lo sciame sangiovanniano che invadeva il centro di Roma, ignaro delle scomuniche papali del giorno dopo.

Non pensavamo certo a Paolo Rossi, la Gerini, i sindacati e i santi quando abbiamo lasciato la Prenestina. Tutte le energie mentali erano destinate alla scelta del cd dell’andata (rigorosamente festaiolo) e all’accento dei domestici della Parietti (rigorosamente asiatici).

Ci aspettava al varco del casello di Ceprano la pioggia, le bestemmie e il frate francescano scalzo con la cordicella apotropaica, che chiedeva tassa aggiuntiva al pedaggio del signor Benetton. “Frate, fai smettere la pioggia!” grida qualche devoto toccando la corda. Elio risponde dalle casse con un “tripudio di miccette”, facendo esplodere in cielo governi e matusa componendo scritte blasfeme. E il frate, si sa, punisce subito. Chiama dal centralino del casello – a spese di Benetton - e ci fa mandare fornitura di pioggia fino alle sette di sera.

Ma i giovani lenolesi, si sa anche questo, al Signore gli fanno la pernacchia. In amicizia, s’intende. E sparano musica (impavidi ripropongono Elio) dal balcone della Rava – l’ammasso di pietre sul quale sorge il paese – convocano un potente service audio, lo riconvocano ancora, alla terza lo vanno a prendere fingendosi assessori, gli svuotano il camion, montano il palco, lo coprono, poi lo rismontano e rimontano ancora. Sotto il portico, sbolognando gli incalliti della scopetta, proprio quando fermi sul punteggio di 419 a 416, mancavano ancora da calare settebello e re a denari. Per farli star buoni, gli riempivano tre volte la coppa del vincitore con sostanze etiliche, e questi continuavano a dire che la coppa era bucata.

Il Presidente intanto dava fuoco alle braci – con l’aiutante seppellito dai lapilli – e tutto sfrigolava, le patatine, le crepes, le padelle, gli oli, gli spiedini e i sughi e la spina che distribuiva generosa ettolitri di bionda allegria. La vigna del papà del buon Pi.Gi. faceva il resto.

La pioggia concedeva alcune tregue, altalenante, e la piazza si svuotava e riempiva più volte, come un cuore pulsante, al battito della cassa, facendo rifluire nell’aria le note che arrivavano alle orecchie di vecchine, famiglie, bambini, ragazzi, delle case del borgo pacificamente invaso, delle case fuori e – chi non l’ha provato? – allietavano gli avventori del cesso del bar “ai Franconi” dalla finestrella. C’è chi ha visto anche Padre Pio, affacciato dalla piana che dà sull’Abruzzo, approvare con un pacioso sorriso di assenso.

Passava ad un tratto anche un personaggio famoso di Lenola, molti l’hanno riconosciuto, quando il suo nero mercedes ha attraversato serio la folla di Piazza Cavour. Noi forestieri no, non avendo avuto modo di conoscerlo. Dunque facevamo l’inchino di commiato e alzavamo il calice, rimandando il tutto alla prossima occasione.

Qualcuno dal palco chiedeva come c*##o andava là fuori, Lenola rispondeva sorniona come suo solito, pronta dopo Cuffaro e la Parietti ad immergersi in un’atmosfera serale che dava al corpo pace e calore umano. I toni dei canti e degli strumenti allora si facevano più viscerali, spuntavano dalla Rava loro, e si sposavano ai colonnati, ai muri costruiti con fatica sulla Rava, e scivolavano sicuri sulla pelle di chi in quella terra c’è nato.

Questo coinvolgimento aiutava a rendere più lieve il distacco del gruppo romano da quell’aria gioiosa, di festa, che acquietava gli animi e al tempo stesso, al grido del brigante, sottolineava l’importanza del contatto tra le persone per affrontare le situazioni che ogni giorno ci impone la vita. Che ci fa perdere un amico, un fratello. Un Hermano. Che ce lo fa ricordare nel migliore dei modi, spargendo la sua presenza in ogni mattone, ogni pietra. Ogni cuore. Senza che nessuno lo veda, senza fantomatiche apparizioni.

Tutti più o meno consapevolmente in quella piazza, il primo di Maggio del 2007, l’abbiamo avvertito. Molto difficilmente, potremo dimenticarlo. E forse un giorno lo incontreremo di nuovo, lungo la nostra strada.

mercoledì 2 maggio 2007

secondo maggio

Bene, senza fare demagogia dobbiamo dire che ieri a Lenola è davvero saltato tutto, si anche i sanpietrini della piazza all'improvviso hanno cominciato a ballare. Le condizioni climatiche ci hanno penalizzato in organizzazione e logistica, ma non in energia, dobbiamo riconoscere di aver tenuto testa alla situazione. L'idea di suonare sotto gli archi alla fine si è rivelata vincente, seppur ristretto, lo spazio è stato di tutto rispetto. Andare a cercare i musicisti mentre si esibivano dietro le colonne degli archi della Piazza è stato idilliaco. Nonostante Tiziano si sia ritrovato con Carlo Pietrosanto a stiracchiare tendoni al Campeggio di San Leonardo, Giovanni il Presidente a rinunciare al pranzo, e con lui anche chi voleva mangiar qualcosa per quell'ora, la festa si è fatta. Abbiamo ricordato i morti sul lavoro, abbiamo scopato a coppie, ascoltato musica dalla Rava e bevuto tanta biava (birra). Ancora una volta Lenola si è dimostrata ospitale; è bello sentirsi dire dalle persone che hanno partecipato all'evento: mi sento come a casa! Personalmente ho da fare un appello a tutti quelli che ci criticano gratuitamente e spesso senza validi motivi. Ciò che abbiamo creato ieri in piazza è importante, non è la solita gente, non è la solita festa paesana (con tutto il rispetto), non è un'angosciante serata di provincia, ma è quello che con gli Hermanos chiamiamo "Situazione socialmente compatibile". E' quello che trovi nelle più grandi città e nei poco acclamati (chissà perchè) centri sociali di tutta Europa. Ora, ciò non significa che tutti noi dell'Hermano Querido stravediamo per certi movimenti o per certe idee (vi assicuro che non è così). Smettetela di additarci come "quelli di sinistra" oppure i "sovversivi", abbiamo solo tanta voglia di fare, e non è facile!
Speriamo già da domani di mettere sul blog qualche foto!

Ciao a tutti,

Ilario