mercoledì 29 novembre 2006

AAA ORGIA CREASI di Clhardestino

Diciamolo chiaramente, parecchi di voi ultimamente stanno a secco: maschietti e femminucce!

Liberati dal pudore! Prendi coraggio e vieni...
Stiamo organizzando un'orgetta...
per ora siamo io, Chiara e un'amichetta di Fiuggi di nome Bianca (bisessuale).

Prenota pure la tua partecipazione... l'incontro è previsto per Giovedì 7/12.

Per le modalità di partecipazione seguirà comunicato su questo blog lunedì prossimo.

TEMPI & TEMPI di Ilario Marrocco



Ti avverto lettore! Se sei di cattivo umore lascia stare questo articolo e cambia blog. Ho deciso di dirlo, si, ho deciso di raccontare quello che più mi preme sulle donne, l’America, il mio paese e la felicità. Se questo tema non ti interessa, non leggerlo, se lo fai, e alla fine non vuoi rispettarne il punto di vista, fatti il tuo! E, soprattutto, cerca di renderlo rispettabile.
Facendo una cernita di ricordi che ho da quando ero bambino, e mettendo insieme i frammenti che ho ritagliato durante esperienze personali di vita, amore, lavoro e letture ho ottenuto un risultato a me stesso alquanto sconvolgente: il meccanismo sociale di cui siamo troppo spesso vittime inconsapevoli è diabolico e corrotto. Prima di inoltrarmi nel discorso vi lascio ad un breve scritto di Jung tratto dal libro: “Ricordi Sogni Riflessioni - Capitolo 2 - Gli anni di scuola”: Mio padre mi mise in mano un biglietto e disse: - puoi andare sulla cima da solo; io resterò qui, per due persone costa troppo. Sta attento a non cadere. Ero senza parole per la felicità! (…) E adesso dovevo salire su questa enorme montagna! Non sapevo più chi fosse più importante, se io o lei! Con tremendi sbuffi e scossoni la locomotiva si scosse e cominciò ad arrampicarsi verso altezze vertiginose, dove abissi e paesaggi sempre mutevoli si spalancarono ai miei occhi, finché alla fine giunsi sulla cima, e lì, in quell’aria insolitamente leggera, contemplai inimmaginabili lontananze. Si, pensai è questo il mio mondo, il vero mondo, quello segreto, dove non vi sono insegnanti, scuole, problemi insolubili, dove uno può essere senza aver nulla da chiedere. (…) Per molti decenni questa immagine riapparve ogni volta che ero oberato dal lavoro e cercavo un luogo di riposo. In realtà mi sono sempre ripromesso quella meraviglia, ma non ho mai mantenuto la promessa. Davanti quella montagna per il piccolo Gustav c’era la felicità, sopra i monti bruciati del mio paese c’è l’infelicità, dietro al turismo di massa c’è l’infelicità, dietro al consumismo c’è l’infelicità, dietro la Tv c’è l’infelicità, quindi anche dentro casa c’è l’infelicità, …e lascio chi di voi è armato di pazienza e buona volontà a cercare di capire se è l’infelicità la conseguenza del capitalismo oppure il contrario; se sono i piccoli paesi di provincia ad essere inadeguati ai tempi o viceversa. Nel mio consueto vivere, basta un po’ di silenzio e sento sussurrare gli angeli, il grido della bellezza che riecheggia alla purezza, ma poi nel continuo tram tram quotidiano, ad avere la meglio sono le voci dei diavoletti che mi trastullano, mi fanno credere il contrario per la durata di un istante utile a convincermi che: tanto cosa posso fare? Troppo spesso, amici e conoscenti con cui intrattengo discorsi più o meno blandi sul mondo, mi accusano di vederci bianco o nero, di non valutare le sfumature o ancora peggio di non vederle. A questo punto rimango mortificato e mi lascio invadere da un senso di inadeguatezza. Mi chiedo se davvero sono io a vederci male. Mi verrebbe voglia di invocare aiuto, ma chi potrebbe aiutarmi se non un angelo? E chi sono gli angeli custodi per un uomo se non le donne? Però poi quasi sempre sono bisognose anche esse d’altro, o nel peggiore dei casi, stanche per correre in aiuto. Se le chiami per proporgli uno stipendio, non importa tu chi sia, non solo ti aiutano a sbrigarti il lavoro, ma ti considerano anche il loro bene più prezioso: quasi il centro del mondo! Quasi te la danno!
Mi appello alle parole di Tiziano Terzani nel suo ultimo libro “Un altro giro di giostra” dove parla di un soggiorno che fece a New York: “…essendo vissuto per più di venticinque anni in Asia mi ritrovai di fronte una guerra a cui non ero abituato, era la guerra dei sessi, combattuta in una direzione soltanto: le donne contro gli uomini. Seduto ai piedi di un grande albero a Central Park le stavo a guardare. Le donne: sane, dure, sicure di sé, robotiche. Prima passavano sudate, a fare il loro jogging quotidiano in tenute attillatissime, provocanti, con i capelli a coda di cavallo; più tardi passavano in uniforme da ufficio – tailleur nero, scarpe nere, borsa nera con il computer – (…) belle e gelide, anche fisicamente arroganti e sprezzanti. Tutto quello che la mia generazione considerava “femminile” è scomparso, volutamente cancellato da questa nuova, perversa idea di eliminare le differenze, di rendere tutti uguali e fare delle donne delle brutte copie degli uomini. (…) E più le donne sviluppano muscoli e arroganza, più gli uomini si fanno impauriti e titubanti.” Ringrazio iddio di essere nato su questa roccia quale è il mio paese, dove, tutto sommato a questi livelli non ci siamo ancora arrivati. Precisiamo, io non sono Antiamericano, io sono ProEuropeo, io sono per la storia e per le grandi menti, da Seneca a Leonardo, da Dante a Pasolini e non per una cultura giovane che come una bambina si diverte ancora a giocare con la televisione, i telefonini, internet, come fossero oggetti sacri dalle aspettative celestiali, li considero giocattoli utili a capire e vivere la vita, ma pur sempre giocattoli…tutto qui. Il “Piano Marshall” cioè gli accordi che l’America stipulò con L’Europa nell’immediato dopoguerra, conteneva fra i primi punti l’obbligo degli stati Europei (ogni governo europeo, tra cui l’Italia, disponeva a titolo gratuito dell'86% dell'aiuto americano concesso; il rimanente 14% era a titolo di prestito) a ricostruire il paese e a favorire in seguito la diffusione della cultura degli USA. Inizialmente il cinema, la musica, la televisione, le merci e le mode…successivamente tutto il resto: psicofarmaci, stress, attacchi di panico, Aids, Ogm, e manipolazioni genetiche…tutti “regali” che l’America ha fatto all’Europa. Ciò a me può farmi arrabbiare, ma non spaventare, io non voglio vivere in un mondo dominato da questo tipo di visioni e aspettative, io voglio credere in un mondo migliore, in persone migliori, in quelle donne che nei momenti di vera difficoltà (soprattutto durante la guerra) tenevano duro e salvavano tutto dal disastro: affetti, famiglia, valori e l’anima degli uomini. Penso davvero che le donne più degli uomini siano dotate di un potere immenso e di una capacità intuitiva a coltivare la gioia e a difendere la vita. Permettetemi un grido di speranza: non fatevi manipolare da questo egoismo dilagante e da ambizioni di potere come i peggiori uomini che, anni addietro, hanno fomentato guerre brutte e sanguinose. La vera povertà del futuro sarà la povertà di senso e gioia di vivere. L’altra povertà, quella di cose e soldi, non è nulla in confronto.
Mi duole constatare che di questi tempi amare le cose belle, essere generosi e altruisti e soprattutto essere onesti, rende la vita difficile; farsi furbi invece, ascoltare i diavoletti, all’occasione essere cattivi e assecondare indubbie convinzioni, fa macho, rende uomo. Sono partito con uno slancio che se non mi fermo rischio di scrivere un libro, non un articolo per un blog. Ma prima di lasciare chi ha avuto il coraggio di arrivare fino in fondo, non posso che proporgli una domanda che se contemplata può quasi aprire il cuore alla poesia: “Se facendolo ti arricchissi, cambieresti continuamente idee sulle cose e sulle persone?”

lunedì 27 novembre 2006

Benvenuti

Ad un certo punto l'ostetrica si alzò dal corpo della casella E-mail ormai traboccante.
Guardò uno per uno i visi dei componenti dell' Hermano querido e disse:
"E' nato. E' un maschietto"

Così è nato questo blog. Da un parto difficile su una discussione interna all'associazione Hermano querido. Discussione che ora vogliamo condividere con tutti quelli che passano.
Il fulcro di tutto, come al solito, è Lenola, e il fatto che lentamente (e poi nemmeno tanto) si stia allontanando dalla sua popolazione e stia diventando una terra priva di stimoli, quasi brulla.
Da ciò il sottotitolo del blog.

Cerchiamo di riavviarla 'sta Lenola.

A tutti voi
ass. Hermano querido