giovedì 28 febbraio 2008

Gradite ò cafè?

A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà

Qui non c’è più decoro le carceri d’oro
ma chi l’ha mi viste chissà
chiste so’ fatiscienti pe’ chisto i fetienti
se tengono l’immunità

don Raffaè voi politicamente
io ve lo giuro sarebbe ‘no santo
ma ‘ca dinto voi state a pagà
e fora chiss’atre se stanno a spassà

A proposito tengo ‘no frate
che da quindici anni sta disoccupato
chill’ha fatto quaranta concorsi
novanta domande e duecento ricorsi
voi che date conforto e lavoro
Eminenza vi bacio v’imploro
chillo duorme co’ mamma e co’ me
che crema d’Arabia ch’è chisto cafè


Fabrizio De Andrè, Don Raffaè


Quanto attuali, quanto vere sono queste parole?
Ho trovato questa puntata de "La storia siamo noi", dedicata a Fabrizio De Andrè. Un dissidente, un anarchico, ma anche uno tra più attenti indagatori della società italiana. Come fosse un sociologo, De Andrè ha sezionato la realtà degli anni '60, '70 e '80 analizzandola scientificamente e descrivendola minuziosamente. Solo che lui invece di averlo fatto con i libri, lo ha fatto con le canzoni. Spesso dal punto di vista del più debole, del bambino, del derelitto, del perdente. Se avete un po' di tempo, vedetela, ne vale la pena.

Carmelo

lunedì 25 febbraio 2008

Inerzia


Una volta, durante una delle nostre feste per il Chiapas, Pietro Ingrao ci chiese:
“Roberto, ma perché riuscite a costruire due scuole in mezzo la foresta lacandona, che si trova a 12 ore di volo da qui, ed invece non siete capaci di cambiare, anche poco, la vostra Lenola?”

Bella domanda, quella del presidente Ingrao, proprio una bella domanda. Come Roberto, anche noi Hermanos ci arrovelliamo il cervello da tempo, cercando di trovare il perché di una scarsa penetrazione nelle azioni, più che nelle menti dei lenolesi. Ancora non abbiamo quadrato il cerchio. Ci sono cose che sfuggono, questioni fumose, che secondo me dipendono sia dall'interno che dall'esterno della cultura strettamente paesana.

Per avere una risposta, tuttavia, è necessario capire la domanda. Lo insegnano il primo giorno nelle aule di ingegneria. Forse è l'unica cosa che ho appreso veramente... e allora cosa vuol dire "cambiare Lenola"?
Vuol dire, a mio avviso, mutare una mentalità di agire, di sentire la responsabilità delle proprie scelte e delle proprie azioni come ripercussione non sulla propria sfera personale, ma sulla comunità.
Da questa base di partenza siamo partiti, come Hermano querido, anche inconsciamente, nel nostro lavoro, quasi come fosse la prosecuzione dell'attività di Roberto e Mauro.

Ci sono componenti interni alla cultura lenolese che ancora non riesco a capire completamente. Una è la sua "inerzia", come se fosse un problema di fisica. F=ma, maggiore è la massa e maggiore forza occorre per accelerare il corpo. Be', la società lenolese richiede una forza considerevole per essere "messa in movimento", quindi passare da una condizione ad un altra.

Di certo, però, la realtà della Rava è anche globale, vittima quindi dell' involuzione della democrazia degli ultimi 20 anni. Quello che accade in piccolo a Lenola sta avvenendo da 20 anni nel mondo. A riguardo consiglio un libro, del 2001, scritto da Colin Crouch, perchè spiega questi fenomeni in maniera egregia. "Postdemocrazia" s' intitola.

Non potendo trascrivere un intero libro cercherò di ridurlo in alcune brevi affermazioni:
La democrazia, quella partecipata, intesa nel modo classico, è in declino. Questo perchè i partiti politici non vanno più dalla base al vertice, ma sono creati a tavolino da una casta che si autoproduce. Il perchè di questo fenomeno è al contempo provocato da una disinnamoramento degli elettori rispetto alla politica e da una pressione mediatica che distrae l'elettorato e gli presenta direttamente il vertice del partito, come un prodotto.
L'involuzione liberista, poi, introduce un sistema di lobby economiche che si innesta a fianco dei partiti, controllando, attraverso il finanziamento delle loro campagne elettorali, le decisioni dall'alto. Questo porta i cittadini ad essere tagliati fuori da qualsiasi decisione e i politici a essere manovrati al volere delle stesse lobby.

L'associazionismo, allora, diventa l'unica mossa vera per invertire la tendenza e creare da soli quel Welfare che lo stato, in grande e in piccolo ci nega. Il progetto del Chiapas, ne è un esempio: facciamo da soli l'educazione che lo stato non è in grado (e non vuole) darci. In questa educazione è compresa l'esempio di quella democrazia allargata che in Chiapas è la chiave di ogni azione politica al punto di smettere di essere veramente politica e diventa dello stesso popolo.

Capire questo, esplicitarlo, forse è il migliore modo per "cambiare, anche per un poco, Lenola".

Scusandomi per il post logorroico, lascio un saluto a tutti i lettori di questo blog.

Carmelo

lunedì 18 febbraio 2008

Prove tecniche di guerre stellari



A giorni il pentagono, da un incrociatore a largo del pacifico, lancerà un missile SM-3 (Standard Missile 3) , che abbatterà il satellite spia L-21, andato in panne subito dopo il lancio.
Il satellite L-21 fa parte della categoria di riconoscimento radar. Lanciato nel 2006, in orbita LEO (300-350 Km), il satellite, ormai senza controllo è previsto rientrare in atmosfera il 6 marzo di quest'anno.
La quota attuale dell' L-21 è di 250 Km e si trova nella fascia più alta dell'atmosfera terrestre, tanto che la sua orbita sta decadendo molto velocemente.

Il pentagono dice che il satellite, di massa 2 tonnellate circa, con 450 kg di idrazina e alcuni generatori termoelettrici a radioisotopi (RTG) contenti berillio, a bordo, è potenzialmente pericoloso e per questo va abbattuto.

Tuttavia, la Russia non è d'accordo per niente e accusa che gli USA sfruttino tale possibilità per compiere un test di intercettazione ASAT (antisatellite) ad energia cinetica. Esperimento molto simile a quanto fatto dalla Cina non più di un anno fa ai danni di un proprio satellite orbitante a quota 850 Km.

Sta di fatto che i piani USA per il controllo spaziale sono all'ordine del giorno da parecchi anni. Il primo governo BUSH, ancora prima dell'11 settembre, lanciò la notizia di una nuova campagna di sistemi antimissile. Nel libro Geopolitica dello Spazio (G. E. Valori, 2006, ed. Rizzoli), sono ampiamente riportate le tattiche USA sul controllo dello spazio nel prossimo futuro. Una di queste tattiche è proprio giungere in poco tempo allo sviluppo di armi ASAT ad energia cinetica ( in sostanza urtare con un proiettile il satellite distruggendolo, o rendendolo inservibile, con la sola forza dell'impatto).

Del resto rimango scettico sulla decisione USA di abbattere il satellite. I rottami, essendo l'orbita molto bassa, infatti, rientreranno ugualmente in atmosfera, bruciando nelle sue parti più alte e spargendosi su vaste aree. Nel caso in cui il satellite rientrasse naturalmente, bruciando integralmente, i risultati sarebbero pressoché simili, l'unica cosa che diminuirebbe sarebbe l'area "inquinata" dal berillio (del resto molto poco).
Non credo che nulla del satellite possa arrivare integro a terra. Quindi l'ipotesi delle "mani sbagliate" rimane una clamorosa panzana.

Non è la prima volta che satelliti militari rientrano in maniera incontrollata sulla terra, ma nessuno se n'è mai occupato vermante...
Perchè ora tanto clamore?
Restiamo in attesa.

Carmelo


Link correlati:
La Repubblica: "Abbattelo"
La Repubblica: La risposta Russa
Wiki: sat L-21
Missile SM-3

martedì 12 febbraio 2008

Fusi, ma con il calendario, al Fusolab

Siete tutti invitati, lenolesi della capitale e non, sabato prossimo , 16 Febbraio, al Fusolab (Roma, via Giorgio Pitacco, vicino villa gordiani... facilmente raggiungibile con i tram 5, 14 e 19), dove l'Hermano querido presenterà il calendario Lenola-Chiapas in una serata dedicata all'autonomia zapatista. Per l'occasione ci saranno interventi nostri, di Marco Giusti dell' Ass. Ya Basta Moltitudia e di Diego Zerbini( Riot Generation video) che ha curato il montaggio del video "Construir autonomia".

lunedì 11 febbraio 2008

Mi dispiace.

Sono quasi convinto che i pensieri di alcuni di noi si siano ubriacati del peggior alcool che l’uomo abbia mai distillato: politica. E se non ci si ricrede di quello che si sta bevendo auguro il peggior collasso a tutti.

Non sono mai apparso e mai più riapparirò su questo blog.

Il presidente H.Q.
Don memo

venerdì 8 febbraio 2008

rock into the wather




Scorri nella vita, vieni
sei l’amore, solo
tu del sonno eterno
sai velarne l’odore.
Pierrot

martedì 5 febbraio 2008

Di chi è l'acqua?


Rieccoci a parlare di quel liquido incolore e insapore necessario alla sopravvivenza degli esseri viventi della Terra. Per tale motivo, l’acqua si può definire un bene comune a cui tutti devono avere diritto di accesso. Ma chi lo dice che non ha colore? Chi lo dice che non ha sapore? Di questi tempi dopo che lo scandalo giudiziario si è abbattuto su “Acqualatrina SPA” difficile credere che quell’acqua trasportata quotidianamente dalle autobotti a Lenola non abbia un colore torbido. Emerge il sapore amaro dalle parole del Comitato spontaneo di lotta contro l’Acqualatina che chiama i cittadini a mobilitarsi: “E' necessario intensificare la lotta, neanche più un euro deve essere versato nelle casse dell'attuale gestore idrico, visto che con i nostri soldi hanno alimentato un sistema che di legale non ha nulla: appalti concessi senza gara, costi delle opere da realizzare quintuplicati, fondi neri probabilmente per pagare politici per garantirsi l'impunità, incarichi per decine di migliaia di euro concessi a persone riconducibili a partiti "amici". Ed a pagare questo spreco di denaro pubblico veniva chiamato sempre il cittadini, dalle cui tasche sono state prelevate negli anni miglia di euro, perché tra l'altro venivano garantiti aumenti delle tariffe senza che venisse garantito un servizio efficiente”.

A questo punto le domande si moltiplicano.
Qualche domanda vorrei farla al sindaco che si è limitato a esternare i disservizi che stanno colpendo Lenola con una misera lettera di deplorazione.
Quando tempo si dovrà aspettare ancora prima di fuoriuscire dalla gestione idrica criminale di Acqualatina e recuperare la dignità perduta in questo paese? Da bravi vassalli state aspettando il via libera dei vostri superiori in provincia?
Perché aprire la strada a una multinazionale come la Veolia, che ha avuto la scorsa settimana 6 dirigenti che lavorano per Acqualatina (49% della Veolia) arrestati a Latina?” Questa è la domanda di Padre Alex Zanotelli a Prodi in seguito alla decisione del governo traballante di sbloccare i fondi Cip6 (contributi dei cittadini per l’energia rinnovabile) per la costruzione dell’impianto inceneritore di Acerra. Se Veolia dovesse vincere la gara d’appalto si accaparrerebbe , per legge!, ben 55 euro per ogni tonnellata di rifiuti bruciati.

Infine ho delle domande per tutti i lenolesi.
Lo sapevate che Veolia è la più grande multinazionale dell’acqua al mondo, con un giro d’affari di circa 50 miliardi di dollari all’anno (sono dati del 1999)?
Non è forse giunta l’ora di far sentire ai padroni di chi è veramente l’acqua?

Pierluigi Verardi

Link utili:
Acqualatinanograzie
http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=51910
http://www.provincialatina.tv/news/dett.aspx?id=18558
Alex Zanottelli sui cip6
fondi Cip6

domenica 3 febbraio 2008

Poteri


POTERI

E quando siete perduti
chiedete alla vostra
lenta immaginazione.

Cercate in comune
la fallacia degli ordini
declinati
nella pupilla secreta
dei vincitori.

Senza giurare,
quando il chiaro dorme,
spalancate le fonti.
Ponete i nomi.


Poesia tratta da:
Pietro Ingrao, "Variazioni serali"- Il Saggiatore

Sopra:
"Il potere velato" Scultura di Giulio Ciniglia