lunedì 20 ottobre 2008

PeZzi TraTti - VI RACCONTO L'IMPERO DELLA COCAINA

(...) Impensabile quindi continuare a osservare la coca come una dinamica esclusivamente criminale, la cocaina diviene una forma attraverso cui comprendere l'economia europea che non possiede petrolio, quello nero, e diviene sicuramente una porta d'accesso per comprendere l'economia italiana. Basterebbe seguire le tracce degli investimenti di coca dei broker campani e calabresi per comprendere dove si orienteranno in futuro i mercati legali. La coca, la magnifica merce, l'innominabile valore aggiunto della vita quotidiana di migliaia di persone e l'impronunciabile talento criminale dell'economia italiana, non può che essere raccontata come un modello metaforico usato per lo zero nel pensiero matematico. Traslando quello che disse Robert Kaplan "guarda lo zero non vedrai nulla, guarda attraverso lo zero vedrai l'infinito", sembra imperativo affermare: "Guarda la coca e vedrai solo della polvere, guarda attraverso la coca e vedrai il mondo".

di Roberto Saviano
08 marzo 2007

firma
PER ROBERTO SAVIANO

mercoledì 1 ottobre 2008

Quando si racconta troppo

Quando si racconta troppo.
A Oaxaca, in Messico ci sono persone che lottano, tutti i giorni, per una terra libera, per raccontare di lavoratori sfruttati, di donne vendute, detenute, stuprate.
Alcune raccontano troppo e finiscono per perdere la vita.
Su un grande muro, in quella stessa città puoi imbatterti in scritte come questa

Non si può chiamare morto chi lotta per la vita.




Messico, Oaxaca, uccisa attivista statunitense.
di Annalisa Melandri

E´ stato ritrovato il 24 settembre scorso, nello Stato di Oaxaca, Messico, il corpo senza vita di Marcela Salli Grace Ellier, cittadina statunitense, 21 anni, attivista da tempo impegnata in quella zona in difesa dei diritti umani e in solidarietà delle donne vittime di violenze e persecuzioni politiche. Ultimamente si stava occupando dei prigionieri politici e delle donne, mogli, compagne, madri, sorelle, figlie dei detenuti e delle persone scomparse o assassinate.
Salli aveva raccontato poco tempo fa di aver ricevuto minacce di morte e di essere controllata per questa sua attività che svolgeva unicamente per spirito di solidarietà senza fini economici o politici.
E´ stata violentata prima di essere barbaramente torturata e poi uccisa. Il suo corpo, trovato in una zona rurale nei dintorni di San José del Pacífíco, a circa 170 chilometri dalla città di Oaxaca, era irriconoscibile e in avanzato stato di decomposizione. E´ stato identificato da una amica solo grazie ad un tatuaggio.
Alcune organizzazioni femministe e sociali, tra le quali la APPO, oggi hanno realizzato un sit-in di fronte alla Procura della Giustizia dello Stato di Oaxaca chiedendo giustizia e che le indagini vengano effettuate velocemente e seriamente.
In realtà queste organizzazioni hanno espresso timori per il fatto che questo omicidio potrebbe essere relazionato con la repressione sempre più evidente contro i movimenti sociali della zona, rivolta soprattutto agli osservatori internazionali. "Potrebbe trattarsi di un chiaro messaggio rivolto a tutto il popolo di Oaxaca, nonché ai compagni solidali che provengono da differenti parti del mondo".
Va rilevato che in questi giorni sta circolando la notizia sia a livello nazionale che internazionale che membri della APPO sono accusati dell´omicidio del giornalista Bradley Roland Will, avvenuto il 27 ottobre 2006, nonostante tutte le evidenze dimostrino che egli fu ucciso da persone armate in borghese appartenenti a corpi di polizia. La APPO ha respinto categoricamente questa versione dei fatti, accusando il governo Federale di voler gettere discerdito sul movimento sociale, mentre d´altro canto il pubblico ministero di Oaxaca, Lizbeth Caña cadeza afferma che l´omicidio di Bradley Will è stato organizzato dalla APPO o da gruppi vicini per "internazionalizzare" il conflitto politico e sociale di Oaxaca.