mercoledì 26 settembre 2007

Lo scoppolino di Settembre


Come sempre vi presentiamo l'anteprima della copertina de "Lo Scoppolino".
A breve la versione in pdf on-line e poco dopo l'uscita cartacea da "lureta" e nelle peggiori "putee" paesane (Valle Bernardo compresa).

Sommario:

IL MONDO VISTO DALL’ORIZZONTE
di Don Memo

DUE GIORNI SEMINORMALI DI UNA ESTATE NORMALE
di Ilario Marrocco

UN LIBRO AL MESE
di Lucrezia De Palma

ECOMAFIA GLOBALE
di Lucia Verardi

I CO.CO.PRO. NON FANNO LE UOVA
di Carmelo Magnafico

NUVOLE DI MEXSSICO
di Pilu

LE MIE PRIGIONI
del prof. Frantz Hanz Albert

ANNA POLITKOVSKAYA
di Salvatore Zuccarello

GUIDA DEL MESE
di Fidel De Filippis

CURT COBAIN
di Angela Lauretti

NON DIRE SOLO ROCK
di Dante “Watt” Natale

lunedì 24 settembre 2007

IL V-DAY di Pierrot

- Cammina,

un passo con il destro, sinistro, destro, porta avanti il corpo, attento, devi camminare e non pensare, cammina cammina cammina…benvenuto, questo è il progresso!

- VAFFANCULO DI CUORE!

Vi chiederete perché: perché sono lucido, perché vedo l’umor nero dentro gli occhi della vita.

Ogni passo avanti, ogni forma di dinamismo comporta qualcosa di infernale, il “progresso” è un grande ruzzolone, e io che ci credo ne sono un promotore. Cosa sono alla fine dei conti se non un malvagio in cammino, destinato alla malattia, a queste macchine, a queste città, di cui solo un disastro definitivo potrebbe sbarazzarmene. Se il progresso è un male così grande perché non faccio nulla per disfarmene? Nella mia perversità, quel che cerco è il meglio, ma questa è una ricerca nefasta, del tutto contraria alla mia felicità. Ero fatto per vegetare, per dispiegarmi nell’inerzia, non per perdermi nella velocità e neppure nell’igiene, vera responsabile del pullulare di questi esseri disincarnati e asettici che mi circondano, di questo formicaio di fantasmi, emozioni d’amore che ho provato, sensazioni in cui tutto si dimena e nulla vive. Avrei dovuto respirare l’odore delle stalle ancora per millenni, non percepisco più nulla col naso, allergico incurabile, starnuti bestiali, intollerabilità: A COSA? E qualcuno mi viene a dire che la civiltà mi ha guarito dalla paura, è chiaro e limpido come l’acqua che i miei desideri sollevano un’inquietudine costante ben più odiosa del timore che provavo, allo stato di natura, davanti ad un pericolo fugace. Che cosa ho guadagnato dalla trasformazione della paura in ansia? Non esiterei un istante se dovessi scegliere fra un panico momentaneo e uno diffuso e permanente. Lo confesso, perché non la sento una debolezza e sono sincero, tutto quello che faccio, tutto ciò che ispira i miei progetti è per colpa di un desiderio macabro: “Voglio essere elogiato”. Povero deficiente che sono: scopro una brama di supplica nello sguardo di chi ha portato a termine un’opera, un’attività. Così per farmi un nome, mi ingegno a superare gli altri.

L’uomo agli inizi ha conosciuto il desiderio indistinto di eclissare le bestie, di affermarsi a spese loro, di brillare ad ogni costo, poi si trovò proiettato in una competizione con tutti i vivi, ora siamo in attesa di entrare in competizione con noi stessi.

Lui solo, nella natura si volle importante: questo è il premio.

Correggiamo la Genesi per favore: l’uomo non ha perso il paradiso terrestre per amore del sapere (Eva l’ho perdonata da un pezzo), ma per brama di gloria.

VAFFANCULOOOOOO!

Pierrot
puntoedacapo@hotmail.com

venerdì 21 settembre 2007

Scienza "m"etica - a cura di Davide Vaccarin

Ritratto di Milarepa, il poeta mistico con l'orecchio teso
ad ascoltare le sofferenze del mondo



Vorrei riflettere con voi su un argomento molto controverso: l'accanimento terapeutico.

Qual'è il confine tra le cure che è lecito e doveroso fornire ad una creatura che soffre e quando invece bisogna "arrendersi" alla morte... o alla malattia...?

Parto da questa considerazione... l'articolo 39 del codice di deontologia medica riporta:

In caso di malattie a prognosi sicuramente infausta o pervenute alla fase terminale, il medico deve
improntare la sua opera ad atti e comportamenti idonei a risparmiare inutili sofferenze psichicofisiche e fornendo al malato i trattamenti appropriati a tutela, per quanto possibile, della qualità di vita e della dignità della persona. In caso di compromissione dello stato di coscienza, il medico deve proseguire nella terapia di sostegno vitale finché ritenuta ragionevolmente utile evitando ogni forma di accanimento terapeutico.

Ma cosa significa "Ragionevolmente"... Ciò che per me è ragionevole può non esserlo per un altro... e la cosa è molto grave specialmente se l'altro è un giudice.

Personalmente ho provato a darmi una definizione di "Ragionevolmente utile"... l'unica conclusione a cui sono arrivato è che non esiste una definizione... non esiste per un motivo molto semplice, le variabili da tenere in considerazione sono troppe... e molte lasciate alla discrezionalità dell'operatore sanitario. Un esempio? Lo stato fisico di una persona non è valutabile secondo un parametro preciso... se poi, scusate se bestemmio, consideriamo che siamo anche coscienze... o anime secondo qualcun'altro... come si misurano questi parametri?

Penso che la cosa più sensata sia quella che ciascuno ponga dei limiti a quello che sarebbe disposto a sopportare pur di vivere e analogamente a dei limiti sulla modalità in cui vivere...

Mi spiego meglio, non esistendo una definizione universalmente condivisa di "accanimento" terapeutico o anche semplicemente diagnostico... si lascia che altre persone scelgano per noi cosa è giusto che sia della nostra vita... e qui, almeno a me personalmente la storia non piace più... Ogni nostro singolo respiro è frutto di una scelta, nostra... Non possiamo "delegare ad altri" quasi nessuna delle cose importanti della nostra vita... (un'altra persona non sceglie se e quanti figli possiamo avere... se, come, chi e quanto possiamo amare.. - in questo senso la chiesa ci sta tentando... ma è la loro storia...) perché una scelta così importante dovrebbe essere delegata ad un medico X di un reparto Y per cui magari io sono solo il paziente N°4...

Da qui discende secondo me un principio cardine, che la volontà della persona va sempre rispettata, proprio perché continua ad essere persona finche il suo cuore batte. Per questo motivo ritengo che il parlamento europeo ed italiano, invece di legiferare sulla "conformità delle misure o della curvatura delle banane o dei cetrioli" o ancora sul finanziamento pubblico ai partiti... a tempo perso potrebbe interessarsi e fare una leggina per stabilire che le nostre volontà sono sempre la prima regola da seguire per quanto ci riguarda...

In modo che se, per dire, una persona chiede che gli venga staccato il respiratore... o ancora che dopo N anni o mesi di stato vegetativo gli venga interrotta l'alimentazione o l'idratazione... abbia la più ampia libertà di farlo.

Ho sentito molti colleghi dire a parenti di pazienti magari novantenni, magari divorati dal cancro.. o da altre malattie dire "Non possiamo non alimentarlo... non vorrà mica lasciarlo morire di fame?" E da li partire una serie di CVC, PEG... ecc.. ecc.. Perchè il parente si sente in qualche modo "responsabile" della morte del congiunto e alla fine ad una domanda posta in quel modo... per un non addetto ai lavori non è poi così semplice rispondere "Non fate niente". Da una parte comprendo i colleghi che devono pararsi da azioni legali, perchè ormai, alcune delle cose che si fanno si fanno solo per questo motivo (ed è veramente triste).

Per quanto riguarda il distacco del respiratore ad alcuni malati che ne fanno richiesta... la legge non è per niente chiara a riguardo e pur ritenendo -personalmente- questo un atto medico dovuto quando esplicitamente richiesto dal paziente, il medico che lo fa rischia la sua professione e la sua libertà.

In democrazie più civili della nostra, dove la chiesa non decide, anche per i non cattolici, quello che si deve o non si deve fare, esistono leggi che consentono queste scelte.

Perché la morte non è la sconfitta della medicina, ma il termine naturale della vita e, la mia opinione, per quello che vale, è che ciascuno ha diritto di scegliere, per quanto lo riguarda, indipendentemente da come la pensano gli altri.

Che la salute vi perseguiti

Dott. Davide Vaccarin

mercoledì 19 settembre 2007

BANKSY

Realtà o illusione?

Ma chi è Banksy? Di sicuro è l’esponente più famoso della street-art…per il resto si sa che è Inglese, ma riesce a tenere ben nascosta la sua vera identità.

Le contraddizioni della società capitalistica e il pacifismo sono gli argomenti preferiti di Banksy, che ha cominciato l’attività negli anni ’90 sui muri di Bristol e di Londra. Il ratto è il suo animale simbolo: “Perché non rispetta le gerarchie e fa sesso anche 50 volte al giorno”. Diversamente da Andy Wharol, Banksy pensa che nel futuro tutti avremo “15 minuti di anonimato”.
Su di lui però circolano indiscrezioni: pare si chiami Robert Banks, abbia 33 anni e che, nonostante sia ormai miliardario, i suoi genitori lo credono un imbianchino. Una pratica molto singolare che gli sta a cuore è quella di appendere quadri "clandestini " nei più grandi musei. Clicca qui per vedere un video che lo riguarda.

domenica 16 settembre 2007

Metà settembre

Piacevole o spiacevole che sia svegliarsi sulle note di Evviva Maria e dei vari energici boati, questi ultimi giorni a Lenola, in occasione della festa più sentita della Comunità, sono stati apportatori di divertimento e gioco per alcuni, occasione di riflessione e ritualità per altri. La Madonna del Colle pur essendo una festa religiosa raccoglie attorno a se, infatti, credenti e non, giovani in cerca di divertimento e assetati della parola del Signore.

La tradizionale fiaccolata, accompagnata quest’anno dall’acqua danzante e da fuochi d’artificio esplosi da una insolita posizione, è stata molto suggestiva; un po’ meno suggestivo, anzi a nostro parere completamente mal gestito, lo spazio della passeggiata: rivendite ambulanti sia sul marciapiede che sulla carreggiata impedivano una salutare e tranquilla camminata. Il Parco Mondragon come al solito era abbandonato a se stesso, e se avesse potuto, potenzialmente, farsi forza sulla struttura dell’anfiteatro, questo, non è stato degnato nemmeno di una luce per testimoniare la sua presenza.

Troviamo illogica la disfunzione dei tanto acclamati bagni pubblici, erano o non erano questi gli unici giorni dell’anno che avrebbero potuto adempiere al loro scopo?

Belle si le varie giostre, di cattivo gusto i “rumori” che producevano, questione annosa, ma meritevole di attenzione. Questa sera alle 21.00 lo spettacolo dell’Orchestra “Dal Vesuvio al Cupolone” chiude il cerchio dei festeggiamenti e allo stesso tempo il “Gran portone” estivo del nostro paese. Un appello alla maggioranza: Aprite le porte alla stagione fredda!

Un attimo


A CARMELO PIACE

giovedì 13 settembre 2007

Progressive rock

Eccolo l’Autunno! Lo iniziamo a respirare in queste favolose giornate di settembre, ieri sera sono tornato a una canzone di una mia band favorita da sempre: Mostly Autumn – Shrinking Violet Bel testo, bella musica, quando il banale, il normale trae energia dal genio, quando gli strumenti smettono di essere produttori di suoni e l’anima strappa le vibrazioni alla matematica. I Mostly Autumn sono una band inglese formatasi alla fine degli anni novanta il cui genere musicale viene definito rock progressivo. Le inflessioni celtiche della loro musica sono un toccasana di spirito e magia.

Mostly Autumn - Shrinking Violet

(Interpretata in italiano da Pierrot)

La viola ritratta


Infallibile prima che scende il buio

Nella solitudine un demonio mi chiama

Issandosi sveglia le mie paure

A respirare una lingua che nessuno può intendere

Posso farcela da sola stanotte?

La violetta ritratta che sono diventata

Potrebbe sembrarti insicura

Ma tu sai chi ero prima?

Ricordo di danzare come un bambino

Una svagata intimità mi spirava intorno

Cos’altro succede al sole?

Sembra solo darci notizia quando è andato via.

Guidami dove pareva di danzare in sogni di luce

Senza orrore di giocare con il fuoco

Con lo sguardo ingenuo e selvaggio di un bambino

Posso io…

ricordare…

_ _ _


Safe until the darkness falls
To loneliness a demon calls
Creeping in, arousing my fears
To breathe a language that noone else hears

Can I cope alone tonight?
The shrinking violet I've become inside
To you I may seem insecure
But did you know me what I was before?

I remember dancing as a child
A careless confidence danced with me
Whatever happened to the sun?
Only seemed to notice when it had gone

Lead me back to where it seems
I danced alone in sunlit dreams
Unafraid to play with fire
With a view through a child's eyes, naive and wild

Can I...
I remember

Beautifully sung by Heather Findley

Clicca qui per vedere il video


martedì 11 settembre 2007

E allora giochiamo!

Ricordo, quando ero piccolo, la viva speranza di trovare nonno al bar, era lui che mi dava gli spicci (a volte erano ramanzine ;-) per giocare a Zombie, Space Invaders, Tetris, Pacman e al mitico Flipper. Giocare è sempre stata un’attività cui la tecnologia ha posto grande interesse, oggi, grazie a internet, possiamo entrare nel favoloso mondo dei videogame gratis da casa.

Il gioco linkato in basso è molto semplice, in sostanza si tratta di una variante simpatica della pallacanestro, sfidate un vostro amico (potete giocare dalla stessa tastiera) o il computer: usate le freccette “destra” e “sinistra” per muovervi e “su” per saltare, colpite la palla con la testa e…buon canestro!

Crazy Ball Canestri



Avete 4 minuti di tempo per tirare la palla il più volte possibile nel canestro dell'avversario. Tasti: FRECCE DIREZIONALI




Provate anche tutti gli altri giochi che trovate su http://www.knickers.it/ diteci quali sono quelli che più vi piacciono, potremmo creare una sala giochi virtuale dove poterci sfidare a vicenda!

domenica 9 settembre 2007

09/09 00,09


Sono arrivato alle 00,09 di oggi...
peso 3 chili 440...
mi chiamano Simone...
e sentirete presto parlare di me!

Un bacio tutti.

Simone Moschitti

giovedì 6 settembre 2007

Come cambia il mondo

Il derubato (dopo aver colpito il ladro in casa) :- E' la prima volta che il telefono mi serve a qualche cosa.

Si sentono dire le cose più disparate, oggigiorno, su quello che rappresenta la rete da un punto di vista affettivo - sentimentale. Il dato di fatto è che milioni di utenti si registrano tutti i giorni su siti che promettono un amore facile, ma se si guardano i risultati sono piuttosto sconcertanti. Negli Stati Uniti sarebbero circa tre milioni le coppie che, incontratesi sul web, avrebbero coronato il loro amore con il matrimonio. Ma l'indagine sulla tenuta dell'amore virtuale, commissionato dalla Abc, non ha messo in evidenza soltanto questo, infatti ha rilevato anche che queste coppie, nella maggioranza dei casi arrivano prima degli altri al divorzio rispetto alla media.

Il punto quindi è che la rete non solo sta cambiando le abitudini, ma sembra che potenzialmente (volendo essere un po’ utopistici), possa farsi promotore di una rivoluzione culturale che affonda le sue radici nel fenomeno hippie (il senso dell’hippie è antitetico a tutte le strutture gerarchiche, compresa quella famigliare, in quanto queste, sono avverse agli obiettivi di pace, di libertà e d’amore che sono da sempre i tre punti fondamentali di questa cultura).

Battisti ci richiamava alla memoria che:“Amarsi un po’ è come bere, più facile è respirare. Basta guardarsi e poi avvicinarsi un po’ e non lasciarsi mai impaurire no. Senza nascondersi, manifestandosi, si può eludere la solitudine, però, volersi bene no, partecipare, è difficile quasi come volare.”

Quando si fa la corte attraverso internet, l'altra metà di te "dialoga" dietro uno schermo, non ti guarda negli occhi ed è certamente più facile raccontare e raccontarsi, quasi come fosse magia. Non si scoprono subito i difetti, si seduce con parole ed è facile far credere quello che si vuole. Baci mai dati, baci immaginati, baci sublimati. Siete in grado di rinunciare al contatto, all'odore della pelle?

Sentiamo spesso dire che di questi tempi siamo “alienati”: se riconosciamo in questa parola una sorta di volo del pensiero, un’emigrazione dell’immaginario fuori dalle sensazioni corporee dobbiamo ammettere che internet di certo non contrasta questo fenomeno, anzi.

Sopra: Vignetta apparsa sul settimanale “Il Mondo” nel numero 14 del 2 aprile 1933.

martedì 4 settembre 2007

Scienza "m"etica

Inauguriamo con questo post una nuova rubrica grazie alla collaborazione intrapresa con il Dott. Davide Vaccarin (già comparso nel nostro blog con l’interessante post sulle droghe intelligenti). Davide Vaccarin, nel suo blog personale, con la rubrica “Medicina Ottusa” cerca di farci riflettere, sia dal punto di vista medico che sociale, su argomenti troppo spesso analizzati con scarsa etica e spicciola mediocrità.

MORTE CEREBRALE E TRAPIANTO DI ORGANI

Trattandosi di un tema delicato dico subito che NON intendo in questa sede prendere una posizione a favore o contro (io ho la mia, ciascuno di voi si crei la propria). Il mio scopo, qui, è un altro... semplicemente informare con onestà, e, a dio piacendo, visto che sono dottore in medicina anche con un pò di competenza. A favore? Contro? Ognuno ha la sua idea, non intendo convincere nessuno, nè in una direzione nè verso l'altra, ma fornire oneste informazioni per aiutare a fare un pò di chiarezza...
Intanto il trapianto... Può essere fatto con donatore vivente o donatore cadavere.
Il trapianto con donatore vivente è possibile chiaramente solo per organi tipo il rene, il polmone, o per porzioni di fegato. In Italia legalmente il trapianto di organi tra viventi è consentito solo tra famigliari, questo per evitare il rischio della vendita di organi. Su questo punto non ci sono grandi dubbi, se le due persone sono compatibili, appurata la loro volontà, appurato che non vi siano controindicazioni assolute al trapianto e/o all'espianto si procede.
Sono in ogni caso controindicazioni assolute (cioè il trapianto non si può fare) per esempio la presenza di tumori (neoplasie maligne sia nel donatore che nel ricevente), di alcoolismo, di alcune malattie virali non trattate... alcune patologie psichiatriche... la tendenza al suicidio, ecc...
Per quanto riguarda il prelievo da cadavere... Sembra banale ma per prima cosa bisogna definire cos'è un cadavere o, detto in altre parole quando uno è morto o quando è vivo.
Mi rendo conto che questa distinzione potrebbe sembrare apparentemente facile ma vi garantisco che non è così.
Usualmente si è sempre fatta corrispondere la morte con la cessazione delle funzioni di un "tripode" cuore, cervello, polmoni... ed in effetti non vi è dubbio che la cessazione dell'attività cardiaca causi la cessazione del respiro e, in pochi minuti a anche delle funzioni cerebrali. Nel giro di poche ore compaiono i cosiddetti segni negativi della morte (rigor, ipostasi ecc...), questo, non ci sono dubbi è morto...
Tuttavia va constatato che in seguito all'arresto circolatorio il sangue si coagula e gli organi vanno molto rapidamente incontro a fenomeni di deterioramento e autolisi...il che renderebbe molto più difficoltoso l'attecchimento del trapianto e comprometterebbe la funzionalità dell'organo da trapiantare. Il cuore è praticamente inutilizzabile dopo 20 minuti in queste condizioni...i reni hanno una resistenza a queste condizioni (al danno ipossico-ischemico) leggermente maggiore, ma considerata la loro ampia vascolarizzazione i coaguli li rovinerebbero comunque molto presto. Capite che con queste tempistiche nell'ordine di “minuti” sarebbe praticamente impossibile organizzare espianto e trapianto.
Per rendere possibili in misura significativa i trapianti si è introdotto legalmente un altro concetto che è quello di morte cerebrale, ossia la morte che interviene con la cessazione irreversibile dell'attività dell'intero cervello (non solo della corteccia cerebrale). E' necessario precisare tuttavia che, quando una persona è in "morte cerebrale" il suo cuore batte spontaneamente (dato che il battito cardiaco non dipende direttamente dall'integrità del cervello), ma non respira spontaneamente (sono compromessi i centri nervosi del respiro a livello del bulbo encefalico). La morte cerebrale in Italia viene rilevata secondo le procedure stabilite da una apposita commissione medica composta da un medico legale (o da un medico di direzione sanitaria) da un anestesista e da un anatomo patologo. (i membri della commissione possono avere anche specialità differenti di fatto, l'importante è che vi sia accordo unanime nel dichiarare sopravvenuta la morte cerebrale, il medico legale o il medico di direzione sanitaria hanno in questo senso lo scopo di garantire la regolarità formale delle procedure di accertamento della morte cerebrale).
La questione alla fine ruota attorno a questo... quando si è morti? Si muore con la cessazione del battito cardiaco o con la cessazione irreversibile delle funzioni cerebrali? Quindi sono "morto" anche se il mio cuore batte ancora?
Ripeto NON voglio influenzare in un senso o nell'altro... Solo una riflessione.
Quando gli organi vengono espiantati il cuore batte ancora, la persona è calda, urina, e, prima dell'espianto gli viene praticata l'anestesia... Questo significa che comunque è morta? Secondo alcuni si, secondo altri no.
Quello che non sopporto, personalmente, è la gestione “italiota” della cosa. Ricordo che qualche anno fa arrivava a casa il messo comunale con un biglietto, assieme alla cartella elettorale, con scritto sopra “una scelta consapevole”... Ah si? Consapevole di cosa? La maggior parte delle persone con cui parlo non ha idea del concetto di “morte cerebrale” o del termine, molto brutto, usato nella routine sanitaria di “cadavere a cuore battente”... Molti pensano che gli organi vengano prelevati quando il cuore è fermo.. NO, non è così.. anzi.. il cuore batte, e come il capitano è l'ultimo ad abbandonare la nave.. così il cuore è l'ultimo ad essere espiantato e, deve essere fermato con un sale di potassio, prima di essere tolto... perchè lui continua a battere.

Ricordo che quell'anno ero presidente del seggio 15 del mio comune.. e la gente veniva a portarci in seggio la tessera della donazione degli organi.. nessuno sapeva cosa farne.. E' questo il modo di gestire una cosa così importante e delicata? Se ci fosse un po' più di ordine e rigore, in modo da ispirare un po' di serietà e fiducia non sarebbe forse possibile che qualcuno in più decida di donare gli organi, dopo aver capito effettivamente come stanno le cose?
Ecco due link, uno che sostiene un certo modo di intendere la morte ed un altro quello diametralmente opposto ed infine il testo della legge 2 DICEMBRE 1993, n. 578 (GU del 8-1-1994, n. 5) che regola l'accertamento della morte cerebrale.

Aido

Lega Nazionale Contro la predazione degli organi a cuore battente

Cosa dice la legge

Informatevi, sempre, su ogni cosa, in modo che vagliate le falsità di ognuno, comprese le mie, possiate crearvi un idea autentica di come stanno le cose.

Che la salute vi perseguiti

Dott. Davide Vaccarin