Scienza "m"etica a cura di Davide Vaccarin
I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze
E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?
Simone Cristicchi
Cari lettori questa volta voglio parlarvi di ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) e di Metilfenidato & Co.
Parlando di queste cose si possono, secondo me, seguire 2 strade... una che è quella di riempire la pagina di psicofarmacologia, di richiami di biochimica e così via discorrendo... la seconda è quella di fare alcune considerazioni dettate dal buonsenso su malattie mentali o presunte tali e terapia.
Discutendo di questo argomento non si può non "urtare" contro i sentimenti di qualcuno...
Per evitare di addentrarmi in cose troppo pesanti scelgo una via di mezzo proponendovi dei link che sostengono posizioni differenti a riguardo.... compresa quella di chi vende i farmaci per l'ADHD.
Qual'è quella giusta?
Qui entra in ballo la seconda parte del discorso ovvero le considerazioni fatte a buonsenso. Per quanto riguarda i bambini questo concetto assume una delicatezza ed una intensità che probabilmente non arriva ad avere in altri esseri in quanto i bambini in primis sono indifesi, in secondo luogo perché sono come uno specchio che riflette senza filtri la società che li circonda...
Le considerazioni che si possono fare sulle "malattie mentali" sono una infinità... ma tutte partono da un punto fermo... cosa è normale e cosa no? Cioè chi dice che quello che facciamo tutti i giorni è o meno normale?
La verità, secondo me, è che la normalità è un concetto puramente statistico, al punto che se tutti fanno una cosa, allora quella diventa normale... e di questo nel corso dei secoli o, ancora degli anni ne ha risentito il concetto di malattia mentale. Come vi sentite, anzi come ci sentiamo quando passiamo ore della nostra vita in coda magari per andare su un posto di lavoro che ci fa schifo... o non ci da gioia? E' normale? Lo fanno tanti... tantissimi... non ho mai sentito nessuno chiedersi se è normale.
Secondo me questa considerazione è meno banale di quanto sembra... chi dice che un bambino o un adulto che si comportano in un certo modo sono o meno "normali"? Qui si va a cozzare con un passato non troppo remoto in cui alcune predisposizioni dell'anima erano considerate patologiche. Alcuni esempi? L'isterismo: si chiama così perché si pensava venisse dall'utero, si sono scritte dotte disquisizioni e volumi interi sull'argomento... che oggi fanno sorridere... Oppure l'omosessualità, considerata una malattia mentale dal DSM fino a pochi anni fa, finche ci si è resi conto che il 10-15 % (5-6 cento milioni di persone) della popolazione mondiale non può essere malato altrimenti si raccoglierebbero soldi per l'omosessualità invece che per la malaria.
Cosa c'entra questo con l'ADHD?
La mia opinione, per quello che vale, è che sia più facile relegare ciò che non capiamo, ciò che è diverso come una "malattia" per la quale "somministrare una cura" piuttosto che capire l'individualità di ogni essere umano di fronte alla vita, sia esso un adulto o un bambino, è successo prima con l'epilessia, pensavano fossero indemoniati, poi con altre ed altre ancora... e succederà di nuovo perché, osservando le persone, se ne troverà sempre un gruppo più o meno esiguo che non si "comporta" e che non “vive” come le altre.
Io conosco uno che mangia la pastasciutta a colazione, magari ce ne sono anche altri... E' una persona normale? Dipende dal condimento della pasta? Per esempio con le sarde è grave con un pomodoro leggero... allora passi?
Dov'è il limite tra il patologico e il normale?
Senz'altro quando la persona fa soffrire o fa del male a se stessa e a chi gli sta vicino... ma come e in che misura? E come la società è coinvolta in questo "fare del male"... perché l'abbiamo detto prima i bambini sono lo specchio, senza filtri e senza ipocrisie della società che li circonda... dove vivono... Sono malati quelli che trombano e mettono il filmetto col telefonino su youtube o è la società, la famiglia -il nucleo base della società- ad avere qualcosa che non va più?
La risposta?
IO NON ho risposte...troppo comodo. la verità è che ognuno deve tentare di trovare la sua, vagliate le falsità di ognuno -comprese le mie-.
Fermo restando che alcuni farmaci, ne sono sicuro, migliorano in qualche misura alcuni disturbi mentali, personalmente non credo che dare il metilfenidato (una anfetamina) a dei bambini sia un gesto d'amore. Dal punto di vista formale viene da chiedersi come mai dare una anfetamina ad un bambino iperattivo… visto che le anfetamine sono stimolanti-eccitanti.
E le cose curiose sarebbero molte altre... per esempio perchè il SATIVEX (estratto idroalcolico di cannabis sativa) deve essere prescritto usando il ricettario per gli oppioidi e il metilfenidato (una anfetamina) che è più pericolosa invece no? Ma qui allunghiamo troppo la zuppa...
Concludo con questa mia modesta esperienza assolutamente "non scientifica": ho aiutato una persona che abita negli USA a "disintossicarsi" dal metilfenidato. Oltre alle considerazioni mediche che vi risparmio mi è rimasta impressa questa frase che mi ha detto:
"quando lo prendevo non ridevo più"...
Buona vita e che la salute perseguiti voi e tutti quelli che amate.
Dott. Davide Vaccarin
4 commenti:
Ho letto di gusto l'articolo.
Penso che ci sia un vero e proprio abuso di psicofarmaci somministrati a bambini. Negli USA, questo fenomeno è una piaga sociale.
In italia, negli ultimi 5 anni, l'uso di psicofarmaci è aumentato del 280%
questo filmato la dice lunga...
http://it.youtube.com/watch?v=1KlQ9957kR0
...le case farmaceutiche stanno spingendo ad un uso più esteso di questi farmaci!...
Grazie Davide.
Prego ;)
Sottraggo un po' del mio tempo allo studio perchè è una tematica che mi sta molto a cuore questa e ben introdotta. L'anno scorso lavoravo con un bambino nella scuola elementare di cui mi dicevano che avesse una patologia ADHD. Era molto difficile il lavoro con lui ma per fortuna non prendeva psicofarmaci. Il problema maggiore risiedeva nella famiglia che annullava sistematicamente il lavoro che si svolgeva in classe oltre ai velocissimi e pesanti programmi scolastici. Il problema della nostra società credo che risieda nella classificazione e separazione dei malati mentali. Chi ha il diritto di definire chi? Chi ha il diritto di sperimentare sulle tyeste altrui. Ne avrei molto da dire a partire dalla mia prima esperienza in un centro diurno di salute mentale da obiettore doi coscienza. E' li che ho visti esseri umani ridotti in cavie da laboratorio. Se i manicomi son chiusi e la puzza non si sente più è perchè qualcosa di più profumato imprigiona: gli psicofarmaci
io faccio colazione con la pizza!!!
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