sabato 7 luglio 2007

In viaggio tra gli zapatisti

Pochi giorni mi separano dall’aereo che mi porterà oltreoceano fino in Messico. Lo zaino che non vede l’ora di ricostituirsi, osserva e mi chiede quando si rimetterà in moto sulle spalle. Appoggiato alla parete della stanza, stanco di attendere vuoto sul pavimento, ha fame di nuove esperienze. Sollevo lo sguardo dalla scrivania, penso a cosa dovrò portare dietro con me in questo mese e mezzo di cammino. Mi passano davanti il sacco a pelo, gli antibiotici, l’asciugamano, le ciabatte, la torcia, la forchetta, il piatto, la videocamera, il vestiario, l’autan extreme. Stop! Sono su control-alt-canc. … Scusate. Oltre a macchina fotografica e videocamera porterò con me carta e penna. Qualche impressione del viaggio verrà pubblicata su questo blog per gli amici dell’Hermano Querido. Perché ho deciso di fare la lunga traversata che mi porterà fin dentro le comunità autonome del Chiapas zapatista all’incontro dei popoli zapatisti con i popoli del mondo?

per maggiori info:

http://www.yabasta.it//comunicati/ezln/ezln06lug07.htm

Poco più che adolescente mi aggiravo nella biblioteca comunale di Lenola quando ebbi la fortuna di posare le mani su un libro. Il Messico insorge, narrazione di un corrispondente statunitense John Reed, che nel 1914 decide di seguire l’esercito rivoluzionario di Pancho Villa, lo lessi tutto d’un fiato. Mi appassionai alle lotte per la terra dei contadini sfruttati e scoprii che il 1° Gennaio 1994 l’Ezln (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale), guidato dal Subcomandante Marcos, riuscì ad espugnare e occupare numerosi municipi e terre del Chiapas, la regione confinante con il Guatemala, per riconsegnarle negli anni seguenti all’autogoverno delle popolazioni indigene che le abitano e le lavorano. Scoprii con piacere che la Legambiente di Lenola aveva lavorato a un progetto di solidarietà per una scuola in Chiapas. Ma oggi cosa mi spinge a viaggiare?

Da studente di Antropologia culturale, giunto alla fine degli studi, ho pensato di uscire dalle biblioteche e dislocarmi sul campo per approfondire il tema dell’autonomia. Incontrare i discendenti dei Maya e scoprire che non sono quelli museificati e catalogati come oggetti ma soggetti che entrano e si autorappresentano nella contemporaneità, sfruttando al meglio anche le tecnologie piu nuove, nonostante la loro identità sia negata dallo Stato centrale. Una molteplicità di popoli indigeni che nascondendosi dietro quei passamontagna, sono usciti con dignità dalla loro invisibilità lottando per i propri diritti. Ascoltare, apprendere, dialogare. Imparare nuove lingue e linguaggi. Masticare altri sapori. Viaggio per ritornare uguale e diverso.

Alla prossima

Pilù

13 commenti:

Carmelo ha detto...

E quasi ti vedo, a volare sull'oceano con lo zaino nel vano cargo e te che guardi fuori il finestrino le nuvole sotto di te che disegnano strane forme oltre l'ala dell'aereo che lenta oscilla su e giù.

Ti vedo lì a pensare a cosa t'aspetta, cosa ci sarà oltre quelle 12 ore di volo (se quella cazzo d'ala regge!!). E allora ti dico di non chiedertelo all'andata, ma di chiedertelo al ritorno.

Cosa troverai qui, e da dove comincerai a raccontare, quale aneddoto e quale posto?

Sono convinto che quando si viaggia non si devono avere aspettive nè obiettivi, solo la curiosità di capire l'altro e di esplorare il suo mondo. Viaggiare è come una speculazione, è come studiare, non serve a nulla se non ne trai le giuste osservazioni e se non sei abbastanza curioso da chiederti cosa c'è dietro la facciata asettica di una pagina.

Ti invito allora a portarci con te, a immaginarci lì a esplorare il Chapas e quelle terre affichè le possa osservare da molteplici punti di vista e poterle raccontare con più di una voce.

Buon viaggio Pilù!

Anonimo ha detto...

Che bello saperti tra poco in Chiapas... quanti ricordi!
Ancora più bella è la certezza di poterti leggere nelle pubblicazioni del post della tua rubrica.. il tuo diario di viaggio sarà il viaggio di tutti.
A San Cristobal avrai modo di connetterti da qualsiasi piccolo bar ogni mattina mangiando le huevos revuelta e sorseggiando yogurt con in mano una bananita.
Il problema della connessione la troverai nei territori dei comuni autonomi... ma aspetteremo con ansia un tuo ritorno sino a Ogosinco.
Se arriverai nel municipio di San Miguel, superata Zapata, a un paio d'ore potrai trovare Las Tazas.
Se la trovi e ti ci fanno andare, fai il mio nome "Moschito Y loco, il disubbidiente italiano di Legambiente" (così mi conoscono...), potrebbero anche spararti subito... ma confido nella memoria dei responsabili del villaggio, che avranno per te una calorosa accoglienza.
Guardati le spalle nei posti di blocco dell'esercito (ti consiglio di posizionare tutta la tua biancheria intima più sporca nella parte superiore dello zaino, dopo le prime mutande e dopo la prima spasa di calzettoni puzzolenti eviteranno di guardare oltre... i medicinali mettili sul fondo dello zaino) e rifiutati di lasciargli il passaporto se te lo chiedono (per legge non possono sottrartelo)... inoltre, guardati le spalle dai paramilitari che son molto peggio.
Gli indigeni per natura sono diffidenti, (la loro storia è una storia di sottomissione continua)impara ad ascoltarli è il modo migliore per comunicare con loro.

Non nascondendo l'invidia che mi fai, non mi rimane che augurarti un buon e prolifico viaggio...
hasta luego hermano.

Clandestino

Anonimo ha detto...

Buon viaggio hermano querido.
Buon viaggio tra terre che erano e che sono.
Buon viaggio tra nuvole e mare.
Buon viaggio tra mito e leggenda.
Buon viaggio tra stradoni e foreste incontaminate.
Buon viaggio ovunque tu andrai tra culture nuove ai tuoi occhi ma ancestrali nei riti.
BUON VIAGGIO.

Anonimo ha detto...

un messaggio breve ma diretto:

Pilu' 3 0 4 sacchetti di "erbetta mate".
kella che sai tu!!!!
Ferno.

Anonimo ha detto...

tornerai cambiato come si torna da tutti i viaggi... ma dal Chiapas ancora di più !!!

Fai del tutto per andare a Las Tazas e porta ai bambini un abbraccio degli amici di Lenola.

Quando torni sarai sequestrato per racconti (orali e video).

Anonimo ha detto...

Sempre precauzioni:
in tutti i comuni autonomi zapatisti e vietato nel modo più assoluto l'uso di alcool e marijuana.

Ricordo i tre ragazzi olandesi che furono fermati a Zapata mentre scendevano il rio nella Selva Lacandona. Gli indigeni zapatisti trovarono sui loro kajak una busta d'erba e due bottiglie di tequila.
Gli sequestrarono la merce,
furono arrestati per una notte (chiusi un una capanna di fango), ripuliti dei pochi dollari che avevano (come multa), la mattina seguente (alle 4,30) caricati assieme ai tre kajak sul camion che veniva dal Guatemala (ne passa uno al giorno) e rispediti alla vicina Ocosingo (100 km).

Quando me la raccontò il responsabile della frontiera zapatista, risi per una giornata intera...

Anonimo ha detto...

chiedi, quando arrivi a Las Tazas, come stanno le mucche comprate dalla sezione legambiente di Lenola qualche anno fà. Buon viaggio Pilù.

Anonimo ha detto...

Ciao Pierluigi, non vedo l'ora di rivederti per farmi raccontare come vivono davvero gli Zapatisti e se c'è ancora speranza per il vero socialismo. Il tuo è un viaggio da mille e mille invidie.
Un abbraccio.

D.

StarmanBlogger ha detto...

nient'altro da aggiungere.
A parlare sarà il viaggio, ascoltalo.

Buon viaggio Pilù.

Anonimo ha detto...

Mi fa piacere che siate entusiasti della mia partenza. Porterò con me un pò dell'entusiasmo e dei consigli che mi date da quelle parti. Clandesti, robè! Non vi assicuro niente sulla visita a Las Tazas soprattutto perchè non è facilmente raggiungibile. Vi prometto che mi studierò bene la mappa e farò il possibile. Per quanto riguarda alcool e droghe tranquilli posso farne a meno. Non ne sono dipendente. L'alcool è stato vietato dalle comunità zapatiste perchè era diventato un problema sociale. Gli uomini, spesso ritornavano a casa ubriachi e picchiavano le mogli o non andavano a lavorare. Per le droghe invece, il problema era che se giravano le altre droghe per le Comunità, lo stato avrebbe potuto accusare gli zapatisti di narcotraffico e annientarli giustificandosi all'opinione pubblica. Un'abbracio a tutti gli hermanos, gli amici e i compagni


P.s Carme reggi.Pe forza

Carmelo ha detto...

Pilù, tranquillo, non l'ho progettata io...

...spero questo ti tranquillizzi...

eheheh

Ciao

Anonimo ha detto...

Ti auguro semplicemente un'esperienza indimenticabile...
Buon viaggio!!!

Anonimo ha detto...

vajooo...ma sacci ieri stavamu a rici ncoppa cast ta ch ci steva na iatta mezu la fratta cu la cravatta e oggi...oggi invece sei li ad ascoltare un vento nuovo sul tuo viso ad assaporare profumi che tante e tante volte hai provato inutilmente ad immaginare,inutilmente perchè il tuo stupore ci fa capire che è molto piu intenso quello che stai vivendo!! fai un buon lavoro pilù e prenditi tutto quello che puoi perchè ogni particolare sara un mattone in piu nel tuo cuore e nella tua mente!!! oggi 18 luglio posso dirti che credo un saluto speciale ti arrivi anche da qualcun altro che ti segue con la sua buffa risata. saluta tutti perchè i tuoi amici sono anche i nostri amici!!!ciao sturdi!! brunzitta