venerdì 27 luglio 2007
Storia di una controversa teoria sull'origine dell'AIDS
È possibile che la pandemia di AIDS sia stata causata da vaccini antipolio accidentalmente contaminati con un virus delle scimmie e utilizzati in Africa alla fine degli anni '50?
'L'origine del male' è il risultato di un lavoro di ricerca durato più di tre anni, che ha avuto come obiettivo la creazione di un "documentario teatrale" sulla teoria del vaccino orale antipolio e che ha debuttato nell'estate del 2004. Con il termine "documentario teatrale", si intende un racconto multimediale, basato scrupolosamente su fonti pubblicate, da presentare a teatro come se fosse uno spettacolo. L'idea di fondo è che il teatro può riappropriarsi del ruolo di comunicazione e di spazio di discussione, dove persone in carne e ossa si incontrano e si confrontano.
Lo spettacolo ripercorre la storia e l'evoluzione di un'idea, la teoria del vaccino antipolio, attraverso gli articoli, i dibattiti, i sostenitori e gli oppositori, gli argomenti e le critiche, gli attacchi e le censure, i misteri e i colpi di scena, cercando di offrire un quadro il più esaustivo possibile di questa controversia scientifica complessa e dai possibili gravi risvolti sociali e politici. Lo spettacolo diventa poi il pretesto per raccontare dell'Africa coloniale, dell'etica nella sperimentazione, della lotta alla poliomelite, del funzionamento della scienza moderna, ma soprattutto delle nostre responsabilità come cittadini che hanno il diritto e il dovere di informarsi e conoscere.
L'AIDS è probabilmente la malattia più "mediatica" e mediatizzata, eppure quanto conosciamo di essa?
Un documentario teatrale scritto, diretto e interpretato da Christian Biasco, di cui consigliamo vivamente la visione.
lunghezza del filmato 102,44 min
Qui sotto i vari link per la visione, ma se volete potete cliccare con il tasto destro del mouse e salvare il file sul vostro PC per vederlo in un secondo momento.
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2 commenti:
Anche se un pò lungo (un'ora e trequarti) questo filmato va visto nella maniera più assoluta. Soprattutto in virtù delle nostre responsabilità che come cittadini abbiamo nel diritto e nel dovere di informarci e conoscere.
Questo filmato mi ha fatto ritornare alla mente alcune tragedie dove muri di gomma si sono sollevati nel coprire, nel depistare e nell'offuscare la verità. Mi ritornano le opere di Paolini... "Ustica e i tigì", il "Vajont", ma anche "l'11 settembre quattro anni dopo" di Mazzucco.
La storia si sà è fatta di verità, di mezze verità e di falsità enormi.
E qui nello specifico ho paura che questa tragedia, dove tutti hanno sguazzato innalzando campagne inquisitorie verso l'omosessualità e il cancro dell'eroina, si riveli nel tempo quello che questo filmato lascia trasparire, ossia negligenza e falsità di ciechi e spregiudicati uomini assetati di potere.
E come sempre e sempre di più, ci ritroveremo nell'incredibile capacità che abbiamo noi umani di assorbire situazioni più strampalate o più disastrose, e di dimenticare velocemente la storia che viviamo.
E' straordinariamente interessante questo docuteatro.
Ne volevo approfittare per ricordare una cosa importantissima: un paio di millenni fa e ancora prima, quando il teatro e l'arte in generale avevano ancora il ruolo che meritano, lo "stato" pagava le persone per assistere agli spettacoli perché ritenuta una forma di comunicazione attraverso la quale si poteva educare e conoscere.
Come dire: tu vedi questo filmato? E io ti do venti euro!
Il contrario di:
Tu vedi Grande Fratello?
Dammene cento!
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