sabato 10 marzo 2007

Intervista al segretario italiano del contratto mondiale sull'acqua




Rosario Lembo, segretario del comitato italiano per il contratto mondiale dell'acqua e membro del comitato d'iniziativa di legge popolare elenca le ragioni per cui è fondamentale mantenere l'acqua come bene esclusivamente pubblico: la qualità del servizio, il controllo sulle tariffe, le modalità - spesso opache - dell'assegnazione, fino ad arrivare alla tutela dei lavoratori.

Quali sono i danni, le controindicazioni della privatizzazione del servizio idrico?

Basta prendere il caso del comune di Arezzo, il primo comune che attraverso una gara di appalto ha affidato l'acqua ad una azienda francese. Il prossimo anno il bando scadrà ma gli amministratori non vogliono assolutamente rinnovare l'appalto.

Per quali motivi?

Semplice: aumenti tariffari, servizio scadente, bilanci in perdita. Insomma, è evidente che quando si privatizza il cittadino ha tutto da perdere. Emblematico il caso di Latina. Anche li da tempo hanno affidato il servizio ad una impresa. Il risultato? Il costo dell'acqua è aumentato del 200%. Le imprese pensano al profitto, è la propria missione, non stanno certo a pensare al bene dei cittadini. Insomma, non è vero che privatizzare vuol dire risparmiare e ottimizzare. E' vero il contrario semmai e l'esperienza - non solo di Acqualatina - lo dimostra.

E il lavoro? I privati hanno assunto?

Anche da quel punto di vista siamo in perdita. Come dicevo, le imprese pensano al profitto e in tutto questo, per ridurre i costi, il lavoro è diventato quasi tutto precario e la manutenzione degli acquedotti è a dir poco scadente.

Il tutto con un quadro clinico non certo tranquillizante. Siamo già in allarme siccità...

Certo, in questo quadro sarà necessaria una gestione ancora più attenta ed oculata del nostro sistema idrico. Nel frattempo la politica si affida alla protezione civile. Capisco l'emergenza, ma quello dell'acqua è un grande tema politico che non può certo essere relegato a gestione straordinaria. Abbiamo bisogno di una struttura governativa che sia in grado di indirizzare e vigilare. Una struttura che deve prevedere e disegnare scenari futuri e leggi quadro che siano in grado di tutelare questo bene così prezioso.

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