Anno del Signore 1349
Centocinquanta anni prima il Concilio Laterano III elaborava delle misure inquisitoriali legittimando la scomunica e le crociate contro gli eretici. Qualche anno dopo, il Concilio Laterano IV ribadirà la condanna d’ogni forma di devianza religiosa ed elabora la “procedura d’ufficio”, grazie alla quale si può instaurare un processo sulla scorta di semplici sospetti o delazione. Gregorio IX, con una bolla del 1233, renderà ufficiale l’istituto della Sacra Inquisizione i cui compiti vengono affidati ai domenicani.
Nel 1252 verrà emessa da Innocenzo IV la bolla “Ad extirpanda”, secondo la quale la tortura “serve a portare alla luce la verità”. Una trentina d’anni prima del 1349 la procedura inquisitoriale, fissata nelle Decretali di Gregorio IX (1230), verrà in seguito riassunta in vari manuali, fra cui la celebre Practica Inquisitionis hereticae pravitatis. Essa si conclude con la sentenza che viene letta durante un pubblico sermone generale e può comportare l’assoluzione, la detenzione parziale o perpetua, la morte sul rogo o, nei casi più lievi un pellegrinaggio (riscattabile col versamento di elemosine).
Nello stesso istante nel Regno di Lenola, nella città delle Scale Lunghe, nascosta dalla Grande Rava, sul fiume Vallone Che Non C’è Più, dove in un Castellocemento regnava Re Oo, detto Oo l’assente….
- Basta! –decretò imperativamente Macaroot
- Basta cosa? – domandò Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales suo scudiero
- Basta tutto, mi son rotto le palle! Non ce la faccio più. Sta storia ara ‘fnì!
- Mi scusi padrone, conosce l’autore della storia chieda a lui di finirla – suggerì lo scudiero.
- Ma veramente non so se dal punto di vista letterario e semantico… insomma il rapporto tra autore e creazione…in effetti noi personaggi siamo semplici pedine e inoltre si sa che una favola ha un andamento lineare e che…
- Ma Messere, è più semplice di quanto creda, basta che lei parla e, in quanto protagonista, quello che racconterà indirizzerà lo svolgimento del racconto come a lei più conviene.
- Bravo scudiero. Allora…. vediamo… devo trovare una nuova trama… dunque diciamo innanzitutto che non fumo più.
- E questo è già un’impresa – disse lo scudiero
- ..non fumo più, sono bellissimissimo, intelligentissimo, socievole e il popolo mi adora. Poi diciamo che mi sono rivisto con Taccettuk e lui ha incontrato la fata turchina che ha trasmormato i suoi minicanichiller in colombe con rametto di ulivo annesso, e lui come d’incanto in un bel principe, biondo, alto un metro e ottanta per 78 chili di peso, una silhouette. Tipo solare e benevolo, un cuore di mamma insomma, e ora svolge una vita agiata, è Duca nel castello di Re Oo, adorato da tutti e a tutto il popolo porta ora gratuitamente i suoi servigi.
- Ben fatto padrone, continui… - lo incitava lo scudiero.
- Allora… sono già alla grotta delle nuvole e il drago è scappato dalla paura…ehehhh
- Bene, ben fatto padrone…
- Umhhh… ah! Buona questa! Dopo tre giorni di lunghi e interminabili scavi a mani nude ho trovato una sorgente inesauribile di acqua e il Re Oo la chiamerà “Sorgente Macaroot” in mio onore, e mille e mille saranno i doni che il popolo…
- Acc… sono le 8 e mezzo – lo interruppe Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales
- Cosa?
- Mi scusi padrone, ma in tv c’è la partita Mordur contro Pastum, devo scappare… ma lei continui non si preoccupi…
E il fido scudiero facendosi toccare i talloni sulle spalle, ruzzolò giù per il pendio scomparendo in una nuvola all’orizzonte.
- Allora dov’ero rimasto,.. ah si, i doni del popolo, giusto…e poi un cavallo nuovo, e poi Santavomma che mi regala una bella tris da giocare sulla ruota di Castrum e poi… e poi incontro anche una bella e avvenente principessa dagli occhi azzurri, e poi…
Nello stesso istante nel castellocemento di Re Oo….
Ser Clandestino
Principe dei Pandozy
Duca della Villa
Signore della Sevici