Omaggio
Mentre diamo in cambio le nostre Cristine per un litro di oro nero
mentre ruggire a duecento è divenuto il nostro credo
Mentre correva l’anno in cui sono nato
un uomo si agitava sul palcoscenico
con una pompa di benzina in mano
M’incazzo
volo appresso all’ambo
spendo, spando e smercio l’anima
che tanto in paradiso “poi” me la pagano
Tutto uguale ai nostri giorni
conforme per i signori
persino ai numeri hanno tolto i meriti
non si ama la misura
qui si usura
Non c’è 100 – 10 o 2 che tenga
no, ne basta 1 e poi si nega
e come lo è Ridge un mito lo diventa così anche Rino
E pensa caro amico
dobbiamo anche ringraziarli
almeno la gente avrà una ragione per cantarti
Ma conoscerti non è abbastanza
comprenderti non basta
la tua poesia ha bisogno di ali
perché porti il cielo in una stanza
Non c’è nessuno che ti abbraccia
abbiamo perso in partenza
Rino
prima che cada l’oblio
dacci ancora una ragione per evitare questa finzione
Rino dal cielo
Ti prego
Un altro motivo.
PIERROT
8 commenti:
belle parole, intense e sentite. Va bene l'omaggio, ma in questo momento mi sembra retorico e soprattutto scontato!
Comunque complimenti
Pierrot,
dalle tue parole emerge l'urlo di dolore della società dell'entertainement.
Società votata al mito a tutti costi, che quando non riesce più a fabbricarne di suoi, ne scopre di vecchi. Come a tentare di gettare fango su chi un mito lo è stato a suon di rime, senza chiedere nulla alle Hit-Parade.
Hanno preso anche lui, caro Pierrot, nel baratro del castigo mediatico. Anche lui hanno inghiottito nel buio della celebrità che tra due giorni è anonimato. Tritato, trinciato, smagrito, insaporito e cotto per il cibo di cannibali dal palato malridotto dalle troppe spezie precedenti per gustare anche solo il retrogusto del vero Rino.
Celebrare un artista come Rino Gaetano, raccontarlo, è amare la vita che cantava e distogliere lo sguardo da quella contro cui cantava.
Mettere Rino in prima serata è come intervistare un eremita e credere che gli si sia fatto il favore di averlo reso celebre...
Caro Carmelo,
ho visto in compagnia della mia figlia minore, diciannovenne, le due puntate trasmesse in prima serata.
Noi in famiglia parliamo di tutto, senza inibizioni e con la massima sincerità, aborto, sesso, masturbazione, trasgressione, anticoncezionali, droga, mafia, politica, musica, cinema, teatro ebbene, non avevamo mai fatto cenno a Rino Gaetano.
Eppure è uno degli autori che più ho amato, uno di quelli che meglio ha saputo interpretare le angosce della mia giovinezza, come è possibile secondo te che io lo abbia dimenticato?
Mi permetti di ringraziare la RAI, che mi ha riportato indietro con gli anni, che mi ha ricordato come eravamo e come siamo diventati.
Un affettuoso saluto write26
forse era l'unica cosa che non voleva. una volta si chiamava film, ora la definiamo fiction.
e così anche la sua memoria è stata utilizzata come merce.le sue canzoni sono diventate inni per qualche partito, ed il suo quasi modo di vivere ricavi per aziende cinematografiche.
chi vivrà vedrà.a a a .......dove andremo a sbattere.
volevo spendere due parole sul film: innanzitutto i produttori e registi si sono inventati un sacco di balle, sicuramente nell'intnto di esagerare e di esasperare una situazione...Rino non era un ubriacone,beveva come tutti i giovani ma non era alcolizzato, la scena dell'assegno, per chi ha visto il film è stata inventata etc.,insomma, quasi tutte le scene sono state modificate...in conclusione la tv resta sempre una spazzatura..evviva.Chi sarà il prossimo ad ssere storpiato?
Rino pensaci tu
sei grande
A prescindere se il film era o non era di buona qualita'(magari anche perchè a farlo non era un nostro regista preferito,le fiction non ci piacciono ecc...)non è vero che ''anche lui è caduto nel baratro del castigo mediatico'',non è vero che perchè gli è stato dedicato un film è stato spu/////to...cioè dove sta scritto?
Anche se qualche scena è stata inventata...a me che ho sempre apprezzato lui e le sue canzoni ha fatto piacere ripercorrere la sua vita,precisa o meno che sia stata raccontata...ne tantomeno io come tante persone che lo seguono hanno cambiato giudzio,opinione.Ognuno di noi che conosce la sua arte,non lo sminuisce osservandolo una sera in tv. Rimane Rino per chi lo apprezza veramente...
gli altri, il resto, ogni opinione è soggettiva...
Sapete cosa hanno fatto con la TV? Hanno realizzato un sogno, hanno inventato un gioco talmente divertente che ci fa rimanere bambini per tutta la vita, peccato che i papà, che con tanti “sacrifici” ci hanno comprato questo giocattolo, non tornano mai a casa, hanno altro da fare: a noi le bambole, a loro “quelle” vere!
Diavolo della miseria, ma vi rendete conto che qualsiasi fiction si guardi, tolto qualche dettaglio, le storie sono tutte uguali? Lo stesso copione trito, ritrito, piazzato e rimpiazzato? una volta il buono si chiama Tizio e il cattivo Caio, un’altra volta il contrario, ma la sostanza non cambia.
Ho studiato come funziona il giocattolo, il meccanismo è talmente chiaro da far rabbrividire, il complesso di stratagemmi per cui rimaniamo incollati allo schermo è palese! Perché è un giocattolo! E’ vero che investendo, dando spazio a nuove idee, si potrebbero ricercare nuove strategie di comunicazione: basta guardare film di registi che sfuggiti via dalle grosse case di produzione hanno sperimentato al punto da regalarci capolavori, pietre miliari del cinema…ma il punto non è questo. Il punto è che della TV sfruttano solo e unicamente una peculiarità: il suo potere ipnotico. Fino a che serviva per farci divertire tutti insieme nel vecchio caro Cinema Lilla era un conto, ma quando hanno voluto piazzarla dentro le case di ogni famiglia per raccontarci la vita…beh è iniziato un pandemonio, perché per darci notizia ci tolgono Letizia ;-)
E chi vivrà vedrà.
Rino la tua vita non meritava di essere raccontata…da Mamma chi ! ?
non te ne curare e vola
il cielo per te è sempre più blu.
Un caro saluto alla tua di Mamma e a tutte le Cristine!
Con il ritorno del nano stamattina mi viene spontaneo canticchiare:
"A te che ascolti il mio disco forse sorridendo
giuro che la stessa rabbia sto vivendo
stiamo sulla stessa barca io e te
ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti ti . . ."
Ciaoooo
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