domenica 13 gennaio 2008

HeRmAnO qUeRiDo A ScUoLa pEr iL ChIaPaS

Sabato nella palestra della scuola elementare, grazie alla disponibilità del preside e degli insegnanti, si è tenuto l'incontro preparatorio che ha presentato la realtà della scuola e dei bambini del Chiapas agli alunni della scuola primaria R. Tatarelli.

I video, le foto, i racconti hanno stimolato la loro curiosità.

Così volentieri ci siamo sottoposti alle domande dei bambini di cui ne riportiamo alcune con relative risposte.

D: Se hanno terre tanto ricche, perchè sono così poveri?
R:
Sono diversi i motivi. Quello principale è che i contadini non incontrano un mercato che paghi il prezzo giusto per
i prodotti della terra. Il caffè per esempio viene pagato al massimo 30 centesimi il chilo mentre nei nostri supermercati 250 grammi vengono venduti a 2 o 3 euro.

D:Come riescono a comprare il materiale per le case e le scuole se non guadagnano molto?
R:
Riescono a comprarlo grazie a progetti di solidarietà come questo,
o con la vendita dei loro prodotti tramite reti di commercio equo e solidale che garantiscono un prezzo giusto ai contadini.

D: Come è l'accoglienza?
R:
Gli italiani e i volontari di tutto il mondo sono ben visti e rispettati. Per chi giunge in questi villaggi vi sono a disposizione alloggio e cucina.

D:Cosa mangiano?
R
: Si mangia molto riso,
fagioli, le tortillas (il pane di mais). La carne la si mangia in occasioni festive.

D:Quali materie si studiano?
R:Si studia
matematica, lingue( spagnolo e tzeltal), storia e vita nell'ambiente.

D: Se c'è una sola televisione per tutto il villaggio chi tiene il telecomando?
R:
Bella domanda. Coloro che sono interessati a vedere un film una sera si accordano prima. Nessuno ha il telecomando, anche perchè si usano videocassete e dvd mancando i segnali televisivi.

Molti sono coloro che in quell'edificio giallo di Piazza Lago restano affascinati dalle immagini di cavalli e costruzioni Maya ma come non poteva fermarsi la curiosità su Pepito e il suo stivale sul banco?

D: Perchè lo stivale di Pepito è sul banco?

Lascio a voi fantasticare sulle risposte possibili.

Dopo l'esperienza vissuta nel Chiapas zapatista, narrata nei mesi di luglio e agosto su questo blog, L'Hermano querido insieme alla scuola elementare di Lenola, sostiene la costruzione di un centro di formazione per educatori, che sorgerà nella comunità di Emiliano Zapata situo nel municipio autonomo di San Manuel. Il centro servirà alle comunità chiapaneche della zona ( 1030 alunni) per far nascere nuovi educatori e permettere agli attuali educatori di incontrarsi e continuare la formazione.

In che modo si sviluppa il progetto di solidarietà?

A breve circolerà “il Calendario per sognare” realizzato con i disegni dei bambini lenolesi e chiapanechi . Il ricavato della vendita andrà in appoggio al centro di formazione. Oltre all'importante raccolta di fondi il “Calendario per sognare” rappresenta uno spazio vitale importante di confronto tra culture diverse sia per i bambini impegnati nella creazione di un opera interculturale sia per gli adulti che potranno incontrare le realtà viste dagli occhi dei piccoli e disegnate dalle loro mani.

Hermano Querido

34 commenti:

chihiro ha detto...

voglio anche io un calendario!!!
due tre milleeeee

Anonimo ha detto...

Tranquilla! Faremo in modo di farli giungere anche in Deutschland.
Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Vi ricordo che a Primavera di quest'anno si vota ,anche e soprattutto per cercare di rendere Lenola un posto migliore per noi e per i nostri figli .
Abbiamo così tanti problemi che forse di chiapas ne abbiamo tanti anche qui da noi in Italia.
Scusate ma spesso non vi capisco

Carmelo ha detto...

Caro Acid burn,
onestamente me l'aspettavo. Facevo il conto alla rovescia...

3...
2...

1...

Ma di tanti problemi che abbiamo a Lenola ora anche quelli del Chiapas?

Ecco è arrivato...

Onestamente non c'è proprio nulla da capire. Qui a Lenola, in occidente, spesso si lavora sul superfluo, cercando di far progredire cose che non vale la pena migliorare e tralasciandone altre, mooolto importanti, come la cultura e l'educazione dei più piccoli. Conoscere le altre realtà è il primo modo per migliorare la propria... non sei d'accordo?

Quando guardo a Lenola in funzione della sua politica e la raffronto a quella di alcune altre parti di Italia e del mondo, mi vergogno di essere Lenolese. Te lo giuro.

Acid, avrai notato che spesso si postano in questo blog problematiche che esulano dal cantuccio paesano e dalle baruffe stupide di quattro politicanti che non sanno più come spartirsi i voti delle nonnette (c'è chi le circuisce, chi le accompagna alla messa, chi le va a trovare all'ospizio e chi invece si accalappia con il 3x2 tutta la famiglia cercando di imbucare il nipotino a destra o sinistra scordando che falsare i concorsi è contro la legge...).
Tra di noi crediamo che sia importante ricordare cosa succede nel mondo e trarre esempi concreti da come altri gruppi riescono a lottare e ad organizzarsi.

Se tu studiassi la storia, la cultura indigena e come essa si sia unita alla rivolta zapatista, impareresti che un nuovo modo di politica e di organizzazione sociale è possibile.

Onestamente mi sento onorato di spendere il mio tempo, le mie energie e anche i miei soldi per quel popolo.

Ci atteggiamo tanto a "evoluti", penso che se il progresso si misurasse attraverso la capacità di autoregolarsi, allora il Chiapas risulterebbe più progredito di noi.

Un saluto

N.B. Poi, potrebbe essere anche che sia io ad essere miope e a non notare zone di depressione in cui noi dell'Hermano possiamo intervenire. Sarebbe, al tal proposito, utile che tu le elencassi in modo da poter prendere qualche iniziativa in considerazione.

Anonimo ha detto...

il commento del fatto del giorno (ieri) del prof.Luigi Alici, presidente nazionale di A.C. . . .e tu cosa ne pensi?tocca a te dire la tua, su quanto accaduto ieri!ti aspettiamo!

Anonimo ha detto...

Me lo aspettavo anche io. Qualsiasi cosa fai non va bene. Se ci occupiamo di politica lenolese sbagliamo, se non ci occupiamo di politica lenolese sbagliamo lo stesso. Elezioni alle porte? Arriva la sindrome del cambiamento. Ma all'orizzonte non vedo niente di nuovo, anzi la solita
fame di poltrone.
Caro acid, questo scambio che si sta intraprendendo può significare un arricchimento reciproco per i bambini di entrambi i continenti che dovranno essere pronti a vivere in un mondo complesso e interdipendente. Poi se tu vuoi innalzare dei muri e chiudere Lenola e i lenolesi inizia pure.

Anonimo ha detto...

al FUORI ORARIO, locale che si trova a Taneto di Gattatico (RE) 15 e 16 febbraio BANDABARDO' per il CHIAPAS...

VENERDI' 15 FEBBRAIO:
Ospiti: Simone Cristicchi - Luca Morino (Mau Mau) - Apres La Classe- secondo alcuni ci sarà anche Cisco (ex cantante dei MCR)

Oltre allo straordinario concerto della Bandabardò con i tanti ospiti, troverai all'interno e all'esterno del circolo, bancarelle, giocolieri, improvvisatori...

Possibilità di pernottare gratuitamente in entrambe le serate.
Telefonare per prenotare allo 0522.671970

sabato 16/2/2008:
Mezzogiorno- Pastasciuttata offerta dal circolo arci Fuori Orario

Pomeriggio - ore 15,00 Quadrangolare di calcetto presso la Palestra di Taneto.

Sera ore 20,00 - Panino con salsiccia offerto dal circolo

Ore 22,00 Inizio concerto Bandabardò con ospiti:
PEPPE VOLTARELLI (ex Voce Parto delle Nuvole Pesanti) - Marina Rei - Carmen Consoli


ho pensato di postarlo perché il ricavato di entrambe le serate andrà ad un progetto per il Chiapas... i biglietti vanno prenotati su questo sito ---> http://www.arcifuori.it/programma/default.asp

SCUSATE L'INTRUSIONE! SE NON REPUTATE IL COMMENTO INERENTE AL POST SIETE LIBERI DI CANCELLARLO...

a presto!

Hermano querido ha detto...

Ma ci mancherebbe altro!

Ci ha fatto piacere accogliervi nel nostro blog. Anzi, se volete, potete contattarci via mail per ulteriori collaborazioni.

L'associazionismo si sviluppa intessendo reti e scambiando informazioni.

Abbiamo visitato il vostro sito... veramente ricco di spunti! complimenti.

Ritenetevi dunque liberi di intervenire pure quando volete. Certo... firmandovi :P

Ass. Hermano querido

Anonimo ha detto...

Chiapas, Chiapas...va bene Hermano, ci mancherebbe altro...
Ma a Lenola non ci sono solo problematiche dovute a cattivi politicanti.

...Fate partire il conto alla rovescia...

3,2,1...

Avete mai sentito parlare di disabili?

...E' un pò il vezzo di noi italioti quello di cavalcare le onde...le più visibili e affascinanti(se non altro nella pronuncia...vuoi mettere "Favelas", "Chiapas...")

Allora con grande ipocrisia e disinvoltura passiamo dai fatti di politicuccia locale ai grandi problemi di carattere mondiale, trascurando le enormi difficoltà di chi è a noi vicino e necessita, al pari dei cittadini del Chiapas e Favelas, di un vero e solidale aiuto!

MALPASSO

Anonimo ha detto...

Caro Malpasso,
se abbiamo preso questa iniziativa è perchè crediamo che non solo c'è da dare da parte nostra verso il Chiapas, ma viceversa c'è molto da apprendere da queste popolazioni e movimenti. La solidarietà senza reciprocità vale molto poco. Basta chiederlo ai bambini e alle insegnanti cosa ne pensano. E' un percorso che senz'altro può arricchire i piccoli lenolesi e prepararli ad affrontare un mondo sempre più interconnesso e complesso.
Lo stesso discorso per me vale con i "disabili". Dopo 6 anni che ci lavoro posso dirti che la loro vicinanza quotidiana mi ha donato molto. Insomma ci si aiuta a vicenda. Poi credo che se ci sono problemi a Lenola per i disabili
il tuo modo di parlare in anonimato e il dire agli altri cosa devono fare non può essergli molto di aiuto.
Quindi ti suggerirei di iniziare
ad agire tu stesso ed a essere più definito. In tal caso potremmo anche noi illuminarci.

Anonimo ha detto...

Apettate allora che sia io ad agire affinché possiate illuminarvi!?

Allora caro Pilù credo che la tua vicinanza con i disabile non ti abbia fatto capire molto!
...Cerca di meditare sui concetti senza cercare alibi e/o scappatoie di basso legnaggio!!

MALPASSO

Carmelo ha detto...

Malpasso,
non c'è un dentro se prima non si definisce un fuori.
Come associazione abbiamo preso la decisione di aiutare il popolo zapatista, perchè, prorpio come dice Pilù, entrarvi in contatto, scoprire la loro cultura, sarebbe stato un arricchimento, soprattutto per i bambini coinvolti.

Educare ad un altruismo e ad un diverso modo di intendere gli altri, non nel senso di "prossimo", come la chiesa ci ha insegnato a fare, attribuendogli una sorta di sfiga aggiunta, derivata dalla condizione di "diverso", ma nel senso di persone con una propria cultura e una propria storia, quindi persone in grado di arricchirci.

Che bello sarebbe smettere di pensare ad alcuni popoli come gli "sfigati" e gli "arretrati". Che bello sarebbe pensare che il loro non possedere automobili ma cavalli sia una ricchezza, anziché un sintomo di povertà!

Non è curando solo le cose all'interno dei nostri confini che ci si fa del bene, Pilù l'ha sottolineato.

Del resto, dire "disabili", in una realtà piccola come Lenola, penso che non voglia dire nulla... per questo Pilù ti esortava a tirarle fuori. Penso che senza un idea che preceda la parola "disabile" non si va da nessuna parte. Voglio dire, se hai in mente un progetto a favore dei "disabili" allora è ben diverso che pretenderlo da noi.
Se lo hai, parlacene, siamo ben accetti di valutarne la fattibilità.
Conosci realtà che noi non conosciamo? Raccontale!
Hai gigabyte di spazio su questo blog e altrettanti sulla nostra casella mail.

Un saluto

Carmelo

Anonimo ha detto...

Ma siete sicuri di quello che dite?

...Carmelo, inviti Malpasso ad illustrarti realtà che sfuggono alla tua/vostra attenzione(..!)

Per questo basterebbe guardarsi di più(e meglio!) intorno!
Si Prenderebbe coscienza di una realtà in cui disagio e degrado sono all’ordine del giorno.
Mentre allungando lo sguardo oltre i confini locali si potrebbero scorgere realtà meravigliose, in cui centinaia di persone lavorano nell’ombra aiutando e confortando “materialmente” chi è ai margini di una società che troppo spesso dimentica di essere umana.


Viviamo in un mondo in cui le "discriminazioni" sono presenti ovunque, non solo nel mondo dei diversamente abili, ma anche in tanti ragazzi disadattati,con difficoltà relazionali, messi ai margini da una subcultura che non conosce più il valore della generosità e della comprensione…

Certo ci sarà sempre qualcun altro ad occuparsene...nell'anonimato, senza salire su palcoscenici di piazza...ed evitando di fare la solita pedante e sdolcinata retorica di facciata!


Tengo infine a precisare che apprezzo enormemente la vostra iniziativa, che rappresenterà sicuramente un’opportunità di arricchimento...per tutti!

...Allo stesso modo, comprendo le riflessioni di Malpasso, che ha avuto il merito di porre l’accento su tematiche mai sufficientemente trattate e praticate.

ANTIPAPA

write26 ha detto...

Caro Antipapa, sicuro che hai letto bene i post di Pilù e di Carmelo, te lo chiedo perché ho l’impressione che non hai colto il senso di quanto i due ragazzi sostengono nel loro post oppure lo hai colto meglio di me e non mi troveresti d’accordo.
Poi mio caro è vero che esistono le priorità ma ognuno ha i sui tempi.
Un sincero e affettuoso abbraccio write26

Anonimo ha detto...

Ho sempre apprezzato chi lavora silenziosamente senza mettersi sotto i riflettori per forza. Però dal momento in cui si crea un dibattito pubblico bisogna per lo meno esporre cose concrete altrimenti veramente si rischia di fare sempre retorica.
Purtroppo Carmelo come me per motivi di studio e lavoro si ritrova a vivere molto tempo fuori dal paese. Per questo chi vive in pianta stabile a Lenola può cogliere la realtà e soprattutto può incidere su questa realtà meglio di noi. Noi d'altronde cerchiamo di fare la nostra parte come possiamo. Non è una questione di priorità. Se vai in giro per il paese e chiedi quali sono le priorità per la gente ti giungeranno le risposte più disparate. Ciò significa che manca un discorso sulle priorità.
Se appoggiamo questa popolazione, questo movimento, non è per sfuggire alle responsabilità locali ma anzi anche per far uscire Lenola o il Chiapas dal ruolo marginale che chi sta al centro gli ha destinato e infine auspicandoci che la società civile diventi protagonista di un cambiamento serio a tutti i livelli.

Anonimo ha detto...

Grazie antipapa e write per apprezzare il nostro progetto.
Spero di vedervi alla presentazione del calendario.

write26 ha detto...

Caro Malpasso io credo che il tuo rammarico, anche se giustificato, poco ha a che fare con l’iniziativa in questione tesa non ad aiutare qualcuno ma ad aiutare noi stessi.
Serve a comprendere la differenza tra la carità, prerogativa intrinseca della chiesa, e la solidarietà messaggio di Cristo e oserei dire baluardo della sinistra italiana.
Infatti il messaggio forte di Gesù non fu aiuta i poveri ma ama il tuo nemico e su questo, molti cattolici dovrebbero riflettere, soprattutto quelli che vorrebbero leggi speciali riguardo la sicurezza e l’immigrazione. (mi piacerebbe leggere l’opinione di Francesco)
L’impegno che i ragazzi dell’Hermano hanno assunto va oltre questa mia semplice concezione in quanto loro, intendono anche valorizzare le diversità e in che modo? Parlando ai bambini, avendo preso atto che gli adulti sono sordi.
In un mondo sempre più integralista dove lo scontro ideologico è alle porte (vedi i fatti della accaduti alla Sapienza) questa iniziativa, oltre ad avere un valore etico non indifferente, assume una importanza politica di notevole entità.
T’invio un sincero e affettuoso saluto write26

Pierrot ha detto...

Ho l’impressione che stiamo centrando il punto, la discussione intavolata è penetrante e spero che non perda la brillantezza che la sta caratterizzando. Write26 e Antipapa fanno delle considerazione su cui “conviene” riflettere. Quello che è accaduto alla Sapienza non è un atto di cui andare fieri, bensì la prova che la Democrazia che tanto declamiamo e di cui noi Italiani e più in generale Occidentali andiamo tanto fieri fa acqua da tutte le parti. L’Art. 11 della Cost. dice che: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Tanto dovrebbe bastare a schiarirci le idee, ma ho l’impressione che questo articolo come molti altri della nostra Costituzione non fanno che annebbiarcele le idee.
Con questo voglio dire che il Papa non avrebbe dovuto trovare la strada verso la Sapienza sbarrata, così come non avrebbe dovuto trovarla nessun esponente di qualsivoglia religione del mondo. Ma questo è successo, prendiamone atto, questa è la prova del disagio che provano molti giovani laici Italiani a dar voce alle proprie ragioni. Anche io come Write26 mal digerisco il senso di carità di cui la Chiesa va tanto orgogliosa; semplicemente non lo reputo legittimo. Non è nella mia indole considerare valido un ordine di pensieri solo perché sono duemila anni che è soprinteso. Duemila anni è una scintilla nell’eternità del cosmo, nelle voragini del mondo celeste, nella profondità del tempo. Con un ampio spettro di veduta, magari un po’ Galileiano, potremmo con rammarico, in un futuro non troppo lontano, accorgerci dell’ematoma. Faccio un esempio: solo perché io ascolto la musica dalla radio e solo perché a me fa compagnia una scatola che chiamo TV, non posso ritenere “caritatevole” che tutto il modo faccia lo stesso. Oppure, per riprendere quanto diceva Carmelo: se io mi reputo felice perché posseggo un automobile, non posso ritenere infelice chi si muove su di un cavallo.
Molte persone potrebbero obiettare quanto vado dicendo per il semplice fatto che sono proprio questi popoli (non tutti) ad essere affascinati e rapiti dallo stile di vita degli Occidentali, e questo, inutile negarlo, è vero: è lo Statunitense che vuole conquistare lo spazio, il Tedesco che vuole correre a duecento all’ora sull’autostrada, l’Italiano che vuole raggiungere Pechino in mezza giornata, l’Inglese che vuole clonare l’essere umano…ma queste ambizioni costano care, queste ambizioni stanno alterando i ritmi biologici della natura, queste ambizioni stanno aprendo delle ferite che sarà sempre più difficile ricucire, queste ambizioni sono dirette discendenti di quelle dei peggiori uomini che ci hanno governato nel corso dei secoli. Comunque a chi potrebbe e vuole contestare quanto dico rispondo che per fortuna esistono Occidentali parecchio affascinati da altre culture. Forse sto prendendo il discorso un poco alla larga, sto uscendo fuori tema come quando mi succedeva alle scuole elementari. Per tornare al Chiapas, ai disabili e quindi a Malpasso che dice: è un po’ il vezzo di noi italioti quello di cavalcare le onde...le più visibili e affascinanti (se non altro nella pronuncia...vuoi mettere "Favelas", "Chiapas...")...Ridefinisciti, schiarisciti le idee Malpasso perché quelle che hai esposto sono sbagliate: Pierluigi e Carmelo hanno fortemente voluto portare avanti questa iniziativa non certo per quello che credi. Sai di quali persecuzioni sono state vittime alcuni popoli come quello del Chiapas? La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, è un atto di forza che ha lo scopo di costringere l'avversario a sottomettersi alla nostra volontà; se ogni rapporto è una merce il senso del vero si perde.
Ciao a tutti.

Anonimo ha detto...

Pilu, Carmelo e Hermanos,
è la vecchia solita storia lenolese: qualunque cosa fai non ti giudicano per quello che stai facendo ma per quello che NON stai facendo.

Occuparsi del Chiapas è toccato anche a noi per 3 esaltanti anni nei quali siamo riusciti a costruire 2 scuole ed un allevamento comunitario per un villaggio zapatista. Tutto questo in collaborazione con le elementari di Lenola e con il proprietario del migliore ristorante messicano di Roma.

L'aspetto più bello di quel progetto è stato proprio la collaborazione con le scuole di Lenola e non so se il tutto è stato più utile ai bambini messicani o a quelli di Lenola.
Molti di loro, probabilmente, ora neanche si ricorderanno del Chiapas ma sono sicuro che un seme di solidarietà in quelle testoline che ci sentivano parlare e che disegnavano e che chiedevano l'abbiamo piantato.
E' vero che non si risolvono i problemi di Lenola aiutando il Chiapas? Questo è sicuro come è sicuro che non si risolvono i problemi di Lenola costruendo villette a Chiavino e lasciando bruciare le montagne.
Certo è che se si guarda solo il proprio ombelico non si riesce neanche a vedere cosa succede vicino a te e forse, invece, guardando un po più lontano anche le cose più prossime diventano chiare.

Non si può però negare che non si possono traslare sistemi e modelli da una realtà come quella chapaneca ad una realtà "occidentale" e dunque, il sistema comunitario decisionale dei villaggi zapatisti, non può sostituire la democrazia rappresentativa (spero che Pilù sia daccordo).

E’ però anche vero che l'allargamento della partecipazione alle decisioni (che nel Chiapas è totale) dovrebbe essere una strada da intraprendere anche nelle democrazie come la nostra. Il fatto che il cittadino venga sollecitato solo ogni 5 anni chiedendogli il voto (suo e di sua nonna !!!), per poi lasciarlo nella "apatia democratica" per il resto della legislatura, è, secondo me, una distorsione della democrazia.

Il Chiapas può insegnarci proprio questo; a noi ed a chi si propone alle prossime elezioni: iniziare un percorso di democrazia partecipata dove i cittadini vengano stimolati e coinvolti continuamente al momento delle decisioni che li riguardano. Il pessimismo di Pilù riguardo le prossime elezioni (“…all'orizzonte non vedo niente di nuovo, anzi la solita fame di poltrone.” ) potrebbe essere anche condivisibile ma perché non provare a stimolare, anche qui a Lenola, qualcosa di nuovo? Pensi che l’orizzonte in Chiapas fosse stato (ed ancora è) più facile ?

Una volta, durante una delle nostre feste per il Chiapas, Pietro Ingrao ci chiese:
“ma perché riuscite a costruire due scuole in mezzo la foresta lacandona, che si trova a 12 ore di volo da qui, ed invece non siete capaci di cambiare, anche poco, la vostra Lenola?”

Ancora sto cercando di dare una risposta a quella domanda.

write26 ha detto...

Caro Roberto, il Grande Vecchio Pietro fortunatamente non cambia mai, ma se avesse fatto un eccezione e invece di porti una domanda, ti avesse dato qualche suggerimento, sarebbe stato più utile, non sarebbe aumentata la stima che proviamo per la sua persona e per il suo intelletto, sono livelli quelli che non si possono superare, ma almeno tu non ti saresti affannato a cercare una risposta.
Ma forse è meglio così, in fondo, quel saggio e burbero Uomo, non intendeva altro che provocarti un tormentone, e attraverso te, estenderlo alle coscienze. Spero che ci sia riuscito.
Ciao write26

write26 ha detto...

Caro Pierrot, il nostro è un paese dove tutti condanniamo la mafia ma tutti lecchiamo il culo ai mafiosi. L’’altro ieri è stato sancito dalla magistratura che aiutare un Boss della Mafia non è un reato di mafia, ripudiamo la guerra e mandiamo i soldati in missione di pace armati con mine antiuomo e i carri armati.
Portiamo tutti addosso uno straccetto rosso per esprimere la nostra solidarietà ai monaci buddisti poi viene il Dalai Lama in Italia, il presidente del consiglio si rifugia all’estero nessun parlamentare, nessun ministro, lo riceve.
Bertinotti lo incontra e fa l’unica cosa giusta da quando è Presidente della Camera.
Assurdo è che neppure il Papa lo ha invitato come se anche la chiesa temesse le ritorsioni della Cina.
Questa è l’Italia caro Pierrot.
Vedi tutti parliamo bene ma poi razzoliamo male, anche il tuo post è molto bello anche Mastella o Cuffaro sarebbero d’accordo con te. Ma poi?
Veniamo ora alle vostre iniziative: quello che io apprezzo non sono le idee perché in queste non c’è nessuna novità, trovo invece molto interessante il percorso che avete intrapreso per diffonderle.
(il “seme nella testa” dei bambini come dice Roberto)
Far capire ad un bambino che oltre un’etica religiosa esiste una morale laica di pari valore è determinante per la formazione intellettuale di un giovane uomo sarà lui, in seguito, ad insegnarlo ai propri genitori. Sembra un’assurdità “ i figli che insegnano ai padri” write26 ma che caxxo stai dicendo?
Ciao Pierrot

Anonimo ha detto...

Si è creata una discussione molto interessante grazie anche all'apporto di Roberto, write e pierrot.
Per fortuna a volte la comunicazione riesce a passare e a farci intendere.
Per quanto riguarda la nostra democrazia sono molto scettico e le ultime vicende giudiziare dimostrano che entrambi gli schieramenti sono falliti e mi fa male pensare che i partiti nazionali si riproducono anche a livello locale. D'accordo Roberto che non si possono traslocare modelli da un posto all'altro.
Ciò non significa però che dobbiamo accettare lo status quo così come il sistema di legittimazione del potere. Mi viene molto difficile da credere a un cambiamento che faccia forza sulle elezioni oggi come oggi.
Pe rquanto riguarda la Chiesa bisogna guardarla bene in tutta la sua molteplicità. Come sapete io apprezzo assai quella periferica piuttosto che quella del Vaticano.
Sono sicuro che anche a Lenola ci siano molte persone valide tra i cristiani e spesso mi sono ritrovato a fare delle belle discussioni con loro. Sarebbe ora che, comunque la smettessero di correre dietro ai capi, papi, politici eccetera. In una struttura verticale come la Chiesa la criticità e il dissenso affanna. Si spera che vengano fuori persone come Martin Lutero che denunciò le indulgenze concesse dal papa in cambio di denaro.
In Chiapas le organizzazioni cattoliche operano a favore dei diritti dei popoli indigeni. Il FrayBa a San Cristobal smista volontari nelle comunità zapatiste affinchè non vengano attaccate da militari e paramilitari, e il vescovo Don Samuel Ruiz ne è stato un esempio, trasferito dai verici ecclesiastici forse perchè era diventato scomodo.

write26 ha detto...

Chiesa, Governo, Elezioni a Lenola "troppa carne al fuoco" per un solo Blog.
Dividiamo gli argomenti visto che cominciamo anche un pochino ad intenderci.
Un saluto a tutti write26

Anonimo ha detto...

"Siamo quello che facciamo e soprattutto quello che facciamo per cambiare quello che siamo"

-Eduardo Galeano-

Anonimo ha detto...

...Ma che cosa ha fatto il grande vecchio PIETRO per la sua Lenola?
(forse mi sfugge qualcosa!?)

write26 ha detto...

Se avesse fatto molto non sarebbe così grande, sarebbe un Mastella o un Cuffaro qualsiasi e noi saremmo tutti in tribunale a difenderlo vantandone le gesta.
Io non voglio abitare a Ceppaloni. Preferisco Lenola.Tu se vuoi puoi andare.
Secondo te quanto vale l'onestà in senso assoluto?
Un abbraccio write26

Anonimo ha detto...

Preferisci Lenola perché non sei di Lenola...non vivi a Lenola... non voti a Lenola...

E' proprio il caso di dire:
"L'attrippato non crede al digiuno"

Anonimo ha detto...

X Sig. Write

DOMANDA:
Seccondo Lei, da attento osservatore delle cose lenolesi, che differenza passa tra Lenola e Ceppaloni?

Mi indichi almeno 1 punto sul quale il nostro paese possa concretamente fregiarsi di una superiore moralità.

PS. Aver aiutato il proprio paese, comunque, non avrebbe significato, per il caro Pietruccio, essere un disonesto!!
...Ma una persona attenta alle condizioni di vita dei propri concittadini, aldilà dei soliti favoritismi.

...Volare insieme, alle giuste altezze!!!
...non per chiedere favori, ma il rispetto dei diritti!!!

GERONIMO

Pierrot ha detto...

Francamente non mi aspettavo che ieri Pierluigi al Cinema Lilla riuscisse ad esporre tanto bene e con proprietà di linguaggio la realtà del Messico e delle attualità Zapatiste in particolare (allora è vero che stà per diventare Dottore anche lui J). Sarà stato, forse, grazie anche agli interventi degli esponenti di Ya Basta e delle maestre della Scuola elementare di Lenola, sta di fatto che ieri l’Hermano Querido si è comportata egregiamente. In generale il calendario è piaciuto molto, apprezzare i disegni dei bambini di Lenola e quelli del Chiapas così come si presentano nel corso dei mesi dell’anno è stato molto interessante e ne sono scaturiti parallelismi e analogie molto significativi, il calendario è stato esaminato come una vera e propria opera d’arte quale è e ne sono venuti fuori rilevanti punti di vista sul mondo e sull’attualità in particolare. Tutto ciò ha giovato anche alla fantasia e ha recato momenti di puro svago senza intaccare la componente didattica della questione.
Data l’esigua presenza di persone del nostro paese permettetemi di rivalutare quanto l’H.Q. ha voluto fare. Quello che stà succedendo in Chiapas, che uno voglia rendersene conto o meno, è una realtà sociale di “fondamentale importanza” per l’umanità. Quando questo sistema economico collasserà saranno proprio questi paesi ad essere presi come riferimento per lo sviluppo di un nuovo ordine economico. E in parte già sta avvenendo.
Seppur bello ed evidentemente affascinante il tipo di economia che noi Occidentali, volenti o nolenti alimentiamo, non funziona. Perché? Perché fa fatica ad evolversi? Dal mio punto di vista ha raggiunto un livello di ristagno da cui non riesce a venirne fuori, ed è inutile sperare in un improvviso colpo di coda che possa rimettere ordine a quanto sta succedendo. Tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo i padri fondatori dell’economia tradizionale, tra i quali Adam Smith, David Ricardo e Thomas Malthus, hanno considerato l’economia come un sistema chiuso di reddito circolante; con l’obiettivo del benessere, mossa dall’offerta e dalla domanda, l’economia avrebbe dovuto venire a costituire un servizio tramite il quale, consumatori e produttori individuali, sentendosi liberi di agire nel loro interesse avrebbero allo stesso tempo dovuto dare una spinta all’economia.
Nel corso degli anni si è sempre cercato di valutare variabili per regolare l’equilibrio economico, ma sempre invano. I modelli economici falliscono perché sono ermetici, e cioè sganciati dalle complessità del comportamento umano e dai limiti imposti dall’ambiente dice Edward O. Wilson nel suo libro “L’armonia meravigliosa”; e mi trova d’accordo, semplicemente perché è evidente, e scusatemi se lo sottolineo. Ci siamo staccati dal legame con la terra, con la madre terra - PachaMama (antica divinità venerata dagli Inca) come la chiamano in quelle terre dove Pierluigi ha fortemente voluto metter piede.

Pierrot ha detto...

Geronimo, spero lo faccia anche write26, intanto voglio risponderti eccezionalmente anche io, eccezionalmente perché non mi piace parlare con chi non si firma.
Il tuo modo di pensare è tipicamente Italiano, e per questo non posso certo biasimarti.
Personalmente non mi sono mai interessato a quello che Pietro ha fatto per il nostro paese, che importanza ha? Non è Pietro o qualsivoglia “personaggio” che deve pensare al bene di Lenola, al bene di Lenola devono pensarci i propri cittadini e “voglia Dio” i politici locali. Non pensi che Pietro, per gli incarichi che ha ottenuto nel corso della sua carriera, avrebbe dovuto pensare al bene dell’Italia piuttosto che a quello di Lenola?
E’ come quello che, per esempio, mentre regola ufficialmente l’entrata ad un qualunque evento, fa entrare uno senza biglietto perché è un suo amico. Succede…miiii se succede! ne siamo imperniati fino al collo in Italia, il nostro sistema possiamo dire: si basa sui favoritismi, ma è questa DEMOCRAZIA? Convieni con me che abbisogniamo chiamarla in altro modo! Vedi, anche se ti dico queste cose, ti capisco più di quanto tu creda, ed è per questo che ieri al Cinema Lilla abbiamo parlato di Chiapas e di Zapatatismo…tu c’eri?

Conosco il pensiero di Pietro Ingrao grazie al suo ultimo libro che ha scritto e ad un libro di poesie che un bel giorno decise di regalare a mia sorella mentre faceva da babysitter alle nipotine (quindi non è vero che non ha fatto niente, a noi ha regalato un libro) e posso dirti che se solo ti fossero un poco più chiari i principi guida di quest’uomo, allora non ti sconcerterebbe il fatto che non ha fatto niente per Lenola; ma poi Lenola cosa ha mai fatto per lui? Ho sentito spessissimo persone parlarne male, ribassarlo gratuitamente senza argomentazioni valide, così per il gusto di farlo, forse solo perché comunista, e questo non ha certo incoraggiato Pietro ad aiutare Politici e Cittadini di Lenola per fare qualcosa a cui forse avrebbe tenuto!

Anonimo ha detto...

Ti sei data tu la risposta:
P : L = L : P

il resto sono chiacchiere.

ps. se non mi firmo non è certo per vigliaccheria...ma semplicemente perché non ho ambizioni personali di nessun tipo!

Pierrot ha detto...

Pietro sta a Lenola come Lenola sta a Pietro?
behhh tutto sommato forse è vero.

Pensi che firmarsi equivale ad avere ambizioni personali? Francamente non capisco.

write26 ha detto...

Caro Geronimo, intanto la prossima volta dammi del Tu, come fanno tutti, sentirmi dare del Lei su un Blog mi da di presa per il “culo”.
Premesso ciò, perdonami, ma non me la sento di rispondere alla tua domanda, di conseguenza non posso dar seguito neppure all’invito di Pierrot ad esprimere la mia opinione.
Però una cosa voglio raccontartela: ho vissuto due anni a Lima, in trasferta per lavoro, chi conosce il Perù sa comprendere il livello di povertà presente di quel paese, credimi va oltre la comune immaginazione.
Una volta un operaio Peruano, impegnato in politica, (equivale a dire vicino a Sendero Luminoso perché li la politica puoi farla solo in clandestinità) mi chiese in che città italiana vivevo, dissi che vivevo a Roma e che avevo una seconda casa a Lenola, meravigliato esclamò: entonces vosotros conoces Pietro Ingrao. Un sincero e affettuoso saluto write26

Anonimo ha detto...

...e magari il politico peruviano era stato anche ai Pozzi da Clemente(quello buono!)