mercoledì 21 maggio 2008

Serenate e arie su tema amoroso

34) O che dispetto che me fa la luna
esce allu core della mezzanotte.
Non posso trovare la bella mia
che i vicini me fanno le poste.
Vojo precare quel caro iddio
che fa acqarella e vento forte
ca i vicini se vanno a retiro
e la bella mia me rapre la porta



Pur in anni difficili e pericolosi per la vita pubblica, molti giovani di Lenola si inventavano, facendo rivivere una vecchia tradizione, questi momenti di svago, rubati ai controlli serali delle forze dell’ordine, ma più spesso tollerati. Queste invocazioni, cui seguivano brani musicali, pare siano stati scritti negli anni ’30 per essere intonate sotto la finestra o il balcone della destinataria.

Fonti: Quaderni di storia e tradizioni locali - "Canto e Musica Popolare a Lenola"
di Fabio Pannozzo

2 commenti:

f.carroccia ha detto...

bella bella bella...poche righe per farti viaggiare con la mente e immaginarti lì tra quei vicini che "facevano le poste" mentre il giovane aspettava che rientrassero così da poter far affacciare la sua amata..con occhio e un orecchio anche verso la strada vicina per paura dell'arrivo delle guardie...ma metterne una a settimana,si può fa?bellissime proprio,
un abbraccio,francesco

Anonimo ha detto...

E pensare che una volta era romantico e avventuriero aspettare la propria amata, sperando che i vicini che facevano le poste se ne andassero il prima possibile e facendo attenzione alla ronda notturna!

Ma basta togliere la ronda notturna e, ai giorni d'oggi, ancora ti trovi i vicini che ti fanno le poste per vedere con chi esci, dove te ne vai e saltare subito a conclusioni...