mercoledì 6 dicembre 2006

RESTITUIAMO INDIPENDENZA AL SESSO! di Ilario

Come giustamente ci faceva notare Clandestino nella pubblicazione del provocante Post di qualche giorno fa (AAA ORGIA CREASI) di questi tempi siamo un po’ tutti a secco di una genuina sessualità. Che siate single, sposati, fidanzati, anziani, gay, o che altro, chi più chi meno (beato chi meno), le frustrazioni, le insoddisfazioni e i pensieri che dedichiamo alla nostra sfera sessuale, dobbiamo riconoscere che hanno qualcosa di malato. Ora, perché io considero il sesso materia divina, spirituale considerazione dell’eterno, superficie riflettente dei sentimenti, soffio vitale, non riesco a scinderlo da quelli che sono i dilemmi della contemporaneità.
Quando faccio sesso, consulto gli angeli, e quando ho finito non se ne vanno, rimangono ad aleggiarmi attorno, s’intrattengono in una discussione che si fa materia riflessa sul viso della mia compagna. Sono brividi che la natura ha voluto regalarci per rendere vivibile questo mondo. E noi? A me sembra che noi, così come impediamo alla Luna di commuoverci o all’alba di emozionarci, impediamo di dare a quell’atto la dignità che merita. Concedersi al sesso ancora prima che al compagno/a! E ciò che paradossalmente ritengo il solo modo che esista per restituire autonomia al sesso. Altrimenti succedono spiacevoli cose e si finisce con l’abusare della parola “Amore”, di considerare la riconoscenza, la simpatia, l’affetto, la confidenza, la tenerezza rigorosamente legate all’Amore con le conseguenze che tutti conosciamo. Risparmiamoci il fatidico “ti amo” alle situazioni estreme, in cui saremmo pronti a dare la nostra vita, a sacrificarla fino in fondo, a quando ci sentiamo preparati a scivolare insieme sulla ruota dell’usura e della decrepitezza, a quando veramente si è pronti a spalleggiarsi teneramente fino alla tomba. Parliamo adesso dell’abuso del sesso. Se ci teniamo al libero arbitrio, alla serenità e al vero possesso del se, allora dobbiamo lottare contro l’abuso del sesso. Con questo non voglio dire che dobbiamo considerare i nostri desideri cattivi e quindi meritevoli di essere rimossi. Non penso ci sia alcun male nel desiderio di sesso (come alcuni Cristiani hanno cercato in dati periodi di farci credere). E’ giusto e Divino soddisfare i propri desideri nel rispetto e nell’integrità degli altri. Per questo non mettiamo la maschera dell’Amore quando si tratta di desiderio bruto. Trovo più coraggiosa la caccia ai corpi che una falsa avventura sentimentale. Dobbiamo fare nostra la convinzione che c’è più confusione nel cuore e nella testa che nei sensi; che dietro i pensieri e a ciò che chiamiamo spesso sentimenti, si nascondono più porcherie del sesso. Ritornando al discorso che tanto mi preme del Bianco e Nero che chi mi legge conosce: abbiamo solo due vie, due soltanto per riavviare il mondo in modalità socialmente compatibile: esserne sazi o esserne privi. Gli antichi saggi seguivano la prima. I santi Cristiani la seconda. Ma l’una e l’altra richiedono una grande virtù: l’onestà.

7 commenti:

chihiro ha detto...

vorrei tanto bloggare per rispondere sul tuo blog e penso anche che sono con te, peró é scritto veramente complicatissimo... =(

l' onestá é la cosa piú importante che esista quando si parla ( o non ) di sentimenti !!!

chihiro ha detto...

é morto il blog????
ragazzi...dove siete?
un saluto from big old germany

Anonimo ha detto...

Siamo qui cara Giovanna, ultimamente ci siamo visti a Lenola e abbiamo trascurato il blog, o forse questo post, come dici tu, è "complicatissimo"?
E' più complicato per chi capisce perfettamentel'Italiano che per te...sicuramente!
Ti abbraccio.

Anonimo ha detto...

Ragione da vendere Ilario.
E' una settimana che mi hai allibbito.
Ma tanto lo sai che prima o poi sarò io a stupire te.

ferno ha detto...

Ma è più difficile guardare negli occhi una donna e dire "ti amo"? oppure guardarla negli occhi e dirle "ti sarò fedele per tutta la vita"?

Anonimo ha detto...

Personalmente, Ferno, quando sento di essere amato da una donna, l'ultimo pensiero è quello di tradirla. Ma questi concetti sono troppo alti, lasciamo Oscar Wilde dirne una delle sue:

La fedeltà è per la vita sentimentale ciò che la coerenza è per la vita intellettuale: semplicemente un'ammissione di fallimento.

Anonimo ha detto...

L'ONESTA' E' UN'ACCORTEZZA CHE RISERVI PRIMA DI TUTTO A TE STESSO..
E' CHIARO CHE CHI NON E' ABITUATO AD ESSERE SINCERO ED ONESTO PRIMA DI TUTTO CON SE' STESSO,NON RIESCA AD ESSERLO NEMMENO CON I SUOI SENTIMENTI CHE COLORANO LA SUA VITA.NON ESSERE SINCERA MI COMPORTEREBBE SERIE DIFFICOLTA' A RAPPORTARMI CON QUEGLI SPECCHI(GLI ALTRI),CHE DI ME RIMANDANO SEMPRE IMMAGINI DIVERSE E MULTISFACCETTATE.
MI DISPIACE SERIAMENTE PER CHI NON CI RIESCE,E' GIA' TUTTO COSI' DIFFICILE E INGARBUGLIATO CHE DIRSI BUGIE NON FA CHE PEGGIORARE LA SITUAZIONE.