TEMPI & TEMPI di Ilario Marrocco
Facendo una cernita di ricordi che ho da quando ero bambino, e mettendo insieme i frammenti che ho ritagliato durante esperienze personali di vita, amore, lavoro e letture ho ottenuto un risultato a me stesso alquanto sconvolgente: il meccanismo sociale di cui siamo troppo spesso vittime inconsapevoli è diabolico e corrotto. Prima di inoltrarmi nel discorso vi lascio ad un breve scritto di Jung tratto dal libro: “Ricordi Sogni Riflessioni - Capitolo 2 - Gli anni di scuola”: Mio padre mi mise in mano un biglietto e disse: - puoi andare sulla cima da solo; io resterò qui, per due persone costa troppo. Sta attento a non cadere. Ero senza parole per la felicità! (…) E adesso dovevo salire su questa enorme montagna! Non sapevo più chi fosse più importante, se io o lei! Con tremendi sbuffi e scossoni la locomotiva si scosse e cominciò ad arrampicarsi verso altezze vertiginose, dove abissi e paesaggi sempre mutevoli si spalancarono ai miei occhi, finché alla fine giunsi sulla cima, e lì, in quell’aria insolitamente leggera, contemplai inimmaginabili lontananze. Si, pensai è questo il mio mondo, il vero mondo, quello segreto, dove non vi sono insegnanti, scuole, problemi insolubili, dove uno può essere senza aver nulla da chiedere. (…) Per molti decenni questa immagine riapparve ogni volta che ero oberato dal lavoro e cercavo un luogo di riposo. In realtà mi sono sempre ripromesso quella meraviglia, ma non ho mai mantenuto la promessa. Davanti quella montagna per il piccolo Gustav c’era la felicità, sopra i monti bruciati del mio paese c’è l’infelicità, dietro al turismo di massa c’è l’infelicità, dietro al consumismo c’è l’infelicità, dietro la Tv c’è l’infelicità, quindi anche dentro casa c’è l’infelicità, …e lascio chi di voi è armato di pazienza e buona volontà a cercare di capire se è l’infelicità la conseguenza del capitalismo oppure il contrario; se sono i piccoli paesi di provincia ad essere inadeguati ai tempi o viceversa. Nel mio consueto vivere, basta un po’ di silenzio e sento sussurrare gli angeli, il grido della bellezza che riecheggia alla purezza, ma poi nel continuo tram tram quotidiano, ad avere la meglio sono le voci dei diavoletti che mi trastullano, mi fanno credere il contrario per la durata di un istante utile a convincermi che: tanto cosa posso fare? Troppo spesso, amici e conoscenti con cui intrattengo discorsi più o meno blandi sul mondo, mi accusano di vederci bianco o nero, di non valutare le sfumature o ancora peggio di non vederle. A questo punto rimango mortificato e mi lascio invadere da un senso di inadeguatezza. Mi chiedo se davvero sono io a vederci male. Mi verrebbe voglia di invocare aiuto, ma chi potrebbe aiutarmi se non un angelo? E chi sono gli angeli custodi per un uomo se non le donne? Però poi quasi sempre sono bisognose anche esse d’altro, o nel peggiore dei casi, stanche per correre in aiuto. Se le chiami per proporgli uno stipendio, non importa tu chi sia, non solo ti aiutano a sbrigarti il lavoro, ma ti considerano anche il loro bene più prezioso: quasi il centro del mondo! Quasi te la danno!
Mi appello alle parole di Tiziano Terzani nel suo ultimo libro “Un altro giro di giostra” dove parla di un soggiorno che fece a New York: “…essendo vissuto per più di venticinque anni in Asia mi ritrovai di fronte una guerra a cui non ero abituato, era la guerra dei sessi, combattuta in una direzione soltanto: le donne contro gli uomini. Seduto ai piedi di un grande albero a Central Park le stavo a guardare. Le donne: sane, dure, sicure di sé, robotiche. Prima passavano sudate, a fare il loro jogging quotidiano in tenute attillatissime, provocanti, con i capelli a coda di cavallo; più tardi passavano in uniforme da ufficio – tailleur nero, scarpe nere, borsa nera con il computer – (…) belle e gelide, anche fisicamente arroganti e sprezzanti. Tutto quello che la mia generazione considerava “femminile” è scomparso, volutamente cancellato da questa nuova, perversa idea di eliminare le differenze, di rendere tutti uguali e fare delle donne delle brutte copie degli uomini. (…) E più le donne sviluppano muscoli e arroganza, più gli uomini si fanno impauriti e titubanti.” Ringrazio iddio di essere nato su questa roccia quale è il mio paese, dove, tutto sommato a questi livelli non ci siamo ancora arrivati. Precisiamo, io non sono Antiamericano, io sono ProEuropeo, io sono per la storia e per le grandi menti, da Seneca a Leonardo, da Dante a Pasolini e non per una cultura giovane che come una bambina si diverte ancora a giocare con la televisione, i telefonini, internet, come fossero oggetti sacri dalle aspettative celestiali, li considero giocattoli utili a capire e vivere la vita, ma pur sempre giocattoli…tutto qui. Il “Piano Marshall” cioè gli accordi che l’America stipulò con L’Europa nell’immediato dopoguerra, conteneva fra i primi punti l’obbligo degli stati Europei (ogni governo europeo, tra cui l’Italia, disponeva a titolo gratuito dell'86% dell'aiuto americano concesso; il rimanente 14% era a titolo di prestito) a ricostruire il paese e a favorire in seguito la diffusione della cultura degli USA. Inizialmente il cinema, la musica, la televisione, le merci e le mode…successivamente tutto il resto: psicofarmaci, stress, attacchi di panico, Aids, Ogm, e manipolazioni genetiche…tutti “regali” che l’America ha fatto all’Europa. Ciò a me può farmi arrabbiare, ma non spaventare, io non voglio vivere in un mondo dominato da questo tipo di visioni e aspettative, io voglio credere in un mondo migliore, in persone migliori, in quelle donne che nei momenti di vera difficoltà (soprattutto durante la guerra) tenevano duro e salvavano tutto dal disastro: affetti, famiglia, valori e l’anima degli uomini. Penso davvero che le donne più degli uomini siano dotate di un potere immenso e di una capacità intuitiva a coltivare la gioia e a difendere la vita. Permettetemi un grido di speranza: non fatevi manipolare da questo egoismo dilagante e da ambizioni di potere come i peggiori uomini che, anni addietro, hanno fomentato guerre brutte e sanguinose. La vera povertà del futuro sarà la povertà di senso e gioia di vivere. L’altra povertà, quella di cose e soldi, non è nulla in confronto.
Mi duole constatare che di questi tempi amare le cose belle, essere generosi e altruisti e soprattutto essere onesti, rende la vita difficile; farsi furbi invece, ascoltare i diavoletti, all’occasione essere cattivi e assecondare indubbie convinzioni, fa macho, rende uomo. Sono partito con uno slancio che se non mi fermo rischio di scrivere un libro, non un articolo per un blog. Ma prima di lasciare chi ha avuto il coraggio di arrivare fino in fondo, non posso che proporgli una domanda che se contemplata può quasi aprire il cuore alla poesia: “Se facendolo ti arricchissi, cambieresti continuamente idee sulle cose e sulle persone?”
17 commenti:
Certo è che dalla rivoluzione femminile a oggi le donne non hanno ancora combinato niente di buono!
Leggo con piacere quel che tu hai scritto e cerco di non farmi prendere dall'ansia. sicuramente non siamo soli a combattere contro le infinite malattie che avvolgono il pianeta e la vostra vita(anche se vorrebbero farcelo credere). credo che molte persone che frequento quotidianamente
siano percorse da un senso di sfiducia verso questa società impazzita. se la vita è una continua esplosione si raccolgono i frammenti.
Frammenti che è sempre più difficile acquistino un senso. ma ogni persona fa il proprio montaggio o almeno così dovrebbe essere quando si è forti abbastanza. Poi quando le angosce e le paure proiettate sulle nostre retine si fondono con le nostre debolezze è facile abbandonarsi a visioni sbrigative e distorte che ci vendono prima della pubblicità con il cucchiaino. Come ben sai io sono uno di quelli che a volte ti rimprovera di vedere il tutto solo bianco e nero ma devo dire che hai bloggato un interessante spaccato di vita lenolese nel mondo e non solo. prossimamente penso che scriverò sulla parzialità della verità che difenderò a tutti i costi. saluti dal brigante Vix
Concordo, caro Ilario.
Qui a Roma, si vede, si sente, quel turbine di cui parli. Vedi persone insoddisfatte che spendono per sentirsi vive e accettate.
Poi ricordo le marmellate di uva fragola e i succhi di frutta di mia mamma. Le sue mani sempre sporche di farina. Gli abiti sbiaditi sui suoi fianchi larghi. Che ne è stato? Cosa è rimasto? Perchè abbiamo mollato?
Vix, o pilù che dir si voglia,
sai bene quanto ho paura, sai di cosa mi fa gioire e di quello che mi fa tremare.
T'invio un pezzo che ho tagliato negli anfratti della rete qualche giorno fa:
Nonostante il telefonino fornisca l'illusione di mantenere i contatti sia con l'ambiente di lavoro che con la famiglia, di fatto le realtà è differente, torna a dire Debbie Mandel. Durante una seduta di terapia di gruppo, ad esempio, una madre ha dichiarato che il cellulare le permette di essere sempre in contatto con la propria figlia mentre si trova a scuola: "Non mi perdo nulla di lei". "E invece sì", rimarca la psicologa "perché in realtà è il telefono il suo vero contatto, non i figli", sottolineando che negli episodi di vita familiare in cui la donna si è trovata fisicamente con i propri figli, ha trascorso tutto il tempo al telefono, risultando così presente solo con il corpo, ma non con le proprie emozioni. Il che trasmetterebbe ai figli una sensazione di assenza.
Sai cosa aspetto con ansia adesso Vix? Che qualcuno mi convinca che le mie convinzioni siano discutibili.
t mannu nu bacio Niiiiiiiiiru
qua ... caro ilario... discutere potrai solo con le donne perché io penso che noi uomini, la maggior parte, concorda. il mondo gira sempre piú velocemente e tante volte purtroppo o a volte grazie a dio anche i lavori (per esempio)svolti all'ora da uomini vengono sempre piú sostituiti da macchine...
altrettanto viene sostituita sempre piú la casalinga da mezzi per lei molto comoda. ma non ce ne accorgiamo che non c'è piú bilancio dalle nostre soddisfazioni in confronto alle nostre esigenze. ma la cosa piú triste è che tutto ciò fa scomparire sempre piú una cosa molto importante per l'umanità che è il senso di famiglia e di amicizia secondo me.
allora...
a parte la risposta di roberto (che neanche lo conosco, o si, bo?)
io sto con voi!!!
peró secondo me dobbiamo dividere il ruolo femminile da quello come sta andando il mondo...
cosí facile non ve la facciamo...
donne auitatemi!!!
ila! scrivilo il libro!!!
bacioooooooo
Le donne sono donne,caro Roberto, hanno le mani calde e le la pelle liscia.
Ammettiamolo, hanno qualità che noi ci sognamo, e non è forse questo il motivo che ci fa tanto arrabbiare? Da una parte l'invidia per quelle doti, che tanto amiamo, e dall'altro il fatto che sembrano buttarle via, come si fa con il cibo quando si è sazi.
Sono oscure, a volte indecifrabili, ma solo perchè nel loro modo di intendere il mondo c'è (flebile ma ancora, per fortuna) un tutelare se stesse e i figli. Sono programmate per questo. Vogliono essere belle, per piacere a noi, oltre che a se stesse. Gli piace face shopping per il semplice fatto che da sempre lo fanno, una volta lo facevano raccogliendo bacche e ora lo fanno per negozi. Le donne non hanno tendenza per i progetti a lungo termine perchè è l'uomo preposto a farne.
Se questo mondo va come va, le donne sono le prime ad accorgersene, ed ad adattarsi, perchè istintivamente devono fare in modo di proteggere la prole.
Se quello che salta agli occhi, di questa società, è il comportamento femminile, è perchè quello è un sintomo, ma la causa è altrove, forse proprio nell'universo maschile.
Sì proprio lui così atterrito e proiettato ad accumulare potere che sta degradando questo mondo, e con esso, anche le donne.
Tempo e tempo.
Donne, tv, america, infelicità.
Prendo spunto da una bellissima serata trascorsa con il mio co-inquilino Enrico detto Gesù. Siamo stati all'università Roma Tre dove è stata dedicato un concerto contro la pena di morte. E chi ti suona? Branduardi. Un po di spazio. E' quel tempo in silenzio che lasci trascorre dopo essere rimasto estasiato dalle parole e dalla musica di un artista geniale. Delle parole mi hanno colpito particolarmente:" la verità è infinitamente piccola e l'elemento più debole può reggere il tutto". Ma perchè me ne esco con queste parole? penso a quanto infinitamente piccole possano essere state le opere di San Francesco eppure "debole" come era riuscì ad arrivare dai saraceni senza armi mentre la Chiesa faveva le crociate. Poi penso a quanto infinitamente grande e forte sono o vogliono mostrarsi tali gli USA che tu e anche io sbagliando chiamiamo America. Sia chiaro l'errore è perdonabile e l'abbiamo ereditato(mamma mamma dammi cento lire che in America DEVO ANDAR. Ma dove sta l'errore? penso a una nazione come gli USA che si sono appropriati del nome di un intero continente:America. E il brasile,il Messico e l'Argentina cosa sono? Non sono pure essi America? Ah già. Loro sono stati relegati a Sud. Sud America qualcosa di inferiore. e gli abitanti nativi(parola ormai sorpassata)? loro sono o erano solo indiani d'America. Non fanno testo a parte quando c'è bisogno di dare il nome a qualche elicottero da combattimento.Eh già... infinitamente piccoli e deboli. E soprattutto senza voce. a questo punto parlerei di americanismo.
Quanto americanismo c'è nello stato? Tanto. In ogni stato si tende a sfruttare la parte più debole e se non è possibile la si sottomette.Nel Brasile la cattiva sorte tocca i Bororo, in Argentina i mapuche solo per citare qualche popolazione indigena. E sono tutte popolazioni che ogni giorno devono combattere contro lo Stato e non solo per vivere in pace, per parlare la propria lingua, per coltivare la propria terra e difenderla dai cosidetti interessi nazionali. Avete visto cosa l'uragano ha fatto venire fuori a New Orleans? La povertà. il lato nascosto. Quello debole degli USA.
Possiamo mai avercela con loro solo perchè qualcuno ha deciso che si chiamassero americani? Oggi la rivoluzione è culturale e parte dal conprendere dal capire e dal rappresentare o meglio auto rappresentare. A proposito dove sono le voci delle donne quando si parla di loro? ne ho sentita solo una in questa sezione avviata da ilaro. Brava Giovanna. Vi sentite bene se dei maschietti parlano di voi? e poi sento gente che si lamenta dei paesi dove le donne girano col velo. Strani gli esseri umani. A proposito di donne vi do un pò di nomi: Gisele Halimi, Vandana Shiva, Phoolan Devi. avrei molto altro da dire ma è giunta l'ora che le mie ciavatte mi conducano a letto. Un bacio alle signorine che passano per di qua e un abbraccio a chi mi vuol bene. Saluti a chi sta all'estero. E una provocazione:l'Italia non esiste come non esistono le altre nazioni. O forse esistono ma sono una finzione come buona parte delle categorie con cui ragioniamo. notte e scusate per i dubbi che semino. Ma odio la verità assoluta. Amo le cose infinitamente piccole...
Avete mai pensato al vero perchè di "le donne sanno dare la felicità"? Semplicemente perchè siamo il sesso più empatico... facevamo... forse è meglio che parli a mio nome, facevo sempre di tutto per non deludere nessuno; ma questo comportava infelicità in me stessa: sapete cosa vuol dire essere portata in palmo di mano da tutti perchè sei come vogliono loro? no che non lo sapete, altrimenti voi uomini non pensereste che le donne fanno la rivoluzione per diventare sempre più simili a voi! Questo è un pensiero sbagliatissimo... le donne cercano di entrare nel mondo del lavoro per il semplice fatto che si sono stancate di consolare tutti, perchè sono infelici, perchè la vita non va come vogliono, ma avete mai detto alle vostre madri grazie per tutto quello che fanno in casa? Anche per il semplice fatto di cucinare tre volte il pranzo solo per far mangiare caldo tutta la famiglia che arriva in orari differenti!
È bello quando è l'uomo a chiedere alla donna "usciamo oggi?" e non la donna che si prepara alle 2 per far capire che vuole passare un pomeriggio fuori di casa. È bello quando ci portate una rosa, o semplicemente un fiore di campo raccolto sotto casa, per non aver fatto nulla di eccezionale! È bello quando cichiedete cosa abbiamo fatto quando ci vedete un po' giù, e non che ve ne fregate perchè "le staranno venendo le sue cose!"
È questo che voi uomini avete... superficialità dei sentimenti!
Voi non ci fate sentire bene in casa, e noi cerchiamo qualcosa all'esterno che vi sostituisca... ecco il perchè dell'aumento di donne che lavorano, che curano la loro esteriorità, che cercano la comunicabilità nel cellulare!
Quello che avevo da dire l'ho detto... anche se un po' farfugliato perchè nervosa e piena di pensieri contorti!
Alla prox
Chiara
Dio o la Natura come preferite hanno creato l'UOMO ed ho come l'impressione che la donna per meritarsi questo secondo posto debba continuamente DARE, FARE, DIMOSTRARE!!
Hai detto tutto tu ilario, non c'è niente da aggiungere. Comunque è vero, scrivi un libro
ma gray fox chi é?
caro roberto....credo che tu non abbia valutato con attenzione ciò che affermi.Senza cadere in un banale discorso di ruoli,credo che proprio sulle donne che si fonda il perno della vita.
E quando dico "donne" intendo quelle vere,reali,quelle che studiano, che si migliorano allevano figli con amore,lavorano sodo,hanno cura del proprio marito o compagno o che vogliono affermarsi(ce ne sono ancora,sai e se spegni la tv e osservi attentamente ti accorgerai che permane ancora questo prototipo,seppure in rapida evoluzione,questo te lo concedo).
Credo che gran parte del problema, stia nel fatto di non aver ancora ben capito nè cosa vogliamo,nè cosa vogliamo essere (e parlo di entrambi i sessi).
Meditate gente
Caro gio, che poi credo sia il diminutivo di Giovanni, Gray Fox sono io. Ho combattuto molte guerre, ma, a Zanzibar, sono stato ammazzato. Grazie alla tecnologia ed alla genetica mi hanno portato in vita ed eccomi qui. Spesso cambio nome, ad esempio quando uso le frequenze radio mi chiamo Gola Profonda che come molti di voi sapranno è l'informatore dello scandalo Watergate. Ma per voi uso il mio vero nome e, consideratemi, un amico
caro gray fox =)
beh... gio non sta per giovanni. lui firma con don memo o il presidente o ... etc...
che bello...non sappiamo chi siamo...questo si che é uno blog!
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