Inauguriamo con questo post una nuova rubrica grazie alla collaborazione intrapresa con il Dott. Davide Vaccarin (già comparso nel nostro blog con l’interessante post sulle droghe intelligenti). Davide Vaccarin, nel suo blog personale, con la rubrica “Medicina Ottusa” cerca di farci riflettere, sia dal punto di vista medico che sociale, su argomenti troppo spesso analizzati con scarsa etica e spicciola mediocrità.
MORTE CEREBRALE E TRAPIANTO DI ORGANI
Trattandosi di un tema delicato dico subito che NON intendo in questa sede prendere una posizione a favore o contro (io ho la mia, ciascuno di voi si crei la propria). Il mio scopo, qui, è un altro... semplicemente informare con onestà, e, a dio piacendo, visto che sono dottore in medicina anche con un pò di competenza. A favore? Contro? Ognuno ha la sua idea, non intendo convincere nessuno, nè in una direzione nè verso l'altra, ma fornire oneste informazioni per aiutare a fare un pò di chiarezza...
Intanto il trapianto... Può essere fatto con donatore vivente o donatore cadavere.
Il trapianto con donatore vivente è possibile chiaramente solo per organi tipo il rene, il polmone, o per porzioni di fegato. In Italia legalmente il trapianto di organi tra viventi è consentito solo tra famigliari, questo per evitare il rischio della vendita di organi. Su questo punto non ci sono grandi dubbi, se le due persone sono compatibili, appurata la loro volontà, appurato che non vi siano controindicazioni assolute al trapianto e/o all'espianto si procede.
Sono in ogni caso controindicazioni assolute (cioè il trapianto non si può fare) per esempio la presenza di tumori (neoplasie maligne sia nel donatore che nel ricevente), di alcoolismo, di alcune malattie virali non trattate... alcune patologie psichiatriche... la tendenza al suicidio, ecc...
Per quanto riguarda il prelievo da cadavere... Sembra banale ma per prima cosa bisogna definire cos'è un cadavere o, detto in altre parole quando uno è morto o quando è vivo.
Mi rendo conto che questa distinzione potrebbe sembrare apparentemente facile ma vi garantisco che non è così.
Usualmente si è sempre fatta corrispondere la morte con la cessazione delle funzioni di un "tripode" cuore, cervello, polmoni... ed in effetti non vi è dubbio che la cessazione dell'attività cardiaca causi la cessazione del respiro e, in pochi minuti a anche delle funzioni cerebrali. Nel giro di poche ore compaiono i cosiddetti segni negativi della morte (rigor, ipostasi ecc...), questo, non ci sono dubbi è morto...
Tuttavia va constatato che in seguito all'arresto circolatorio il sangue si coagula e gli organi vanno molto rapidamente incontro a fenomeni di deterioramento e autolisi...il che renderebbe molto più difficoltoso l'attecchimento del trapianto e comprometterebbe la funzionalità dell'organo da trapiantare. Il cuore è praticamente inutilizzabile dopo 20 minuti in queste condizioni...i reni hanno una resistenza a queste condizioni (al danno ipossico-ischemico) leggermente maggiore, ma considerata la loro ampia vascolarizzazione i coaguli li rovinerebbero comunque molto presto. Capite che con queste tempistiche nell'ordine di “minuti” sarebbe praticamente impossibile organizzare espianto e trapianto.
Per rendere possibili in misura significativa i trapianti si è introdotto legalmente un altro concetto che è quello di morte cerebrale, ossia la morte che interviene con la cessazione irreversibile dell'attività dell'intero cervello (non solo della corteccia cerebrale). E' necessario precisare tuttavia che, quando una persona è in "morte cerebrale" il suo cuore batte spontaneamente (dato che il battito cardiaco non dipende direttamente dall'integrità del cervello), ma non respira spontaneamente (sono compromessi i centri nervosi del respiro a livello del bulbo encefalico). La morte cerebrale in Italia viene rilevata secondo le procedure stabilite da una apposita commissione medica composta da un medico legale (o da un medico di direzione sanitaria) da un anestesista e da un anatomo patologo. (i membri della commissione possono avere anche specialità differenti di fatto, l'importante è che vi sia accordo unanime nel dichiarare sopravvenuta la morte cerebrale, il medico legale o il medico di direzione sanitaria hanno in questo senso lo scopo di garantire la regolarità formale delle procedure di accertamento della morte cerebrale).
La questione alla fine ruota attorno a questo... quando si è morti? Si muore con la cessazione del battito cardiaco o con la cessazione irreversibile delle funzioni cerebrali? Quindi sono "morto" anche se il mio cuore batte ancora?
Ripeto NON voglio influenzare in un senso o nell'altro... Solo una riflessione.
Quando gli organi vengono espiantati il cuore batte ancora, la persona è calda, urina, e, prima dell'espianto gli viene praticata l'anestesia... Questo significa che comunque è morta? Secondo alcuni si, secondo altri no.Quello che non sopporto, personalmente, è la gestione “italiota” della cosa. Ricordo che qualche anno fa arrivava a casa il messo comunale con un biglietto, assieme alla cartella elettorale, con scritto sopra “una scelta consapevole”... Ah si? Consapevole di cosa? La maggior parte delle persone con cui parlo non ha idea del concetto di “morte cerebrale” o del termine, molto brutto, usato nella routine sanitaria di “cadavere a cuore battente”... Molti pensano che gli organi vengano prelevati quando il cuore è fermo.. NO, non è così.. anzi.. il cuore batte, e come il capitano è l'ultimo ad abbandonare la nave.. così il cuore è l'ultimo ad essere espiantato e, deve essere fermato con un sale di potassio, prima di essere tolto... perchè lui continua a battere.
Ricordo che quell'anno ero presidente del seggio 15 del mio comune.. e la gente veniva a portarci in seggio la tessera della donazione degli organi.. nessuno sapeva cosa farne.. E' questo il modo di gestire una cosa così importante e delicata? Se ci fosse un po' più di ordine e rigore, in modo da ispirare un po' di serietà e fiducia non sarebbe forse possibile che qualcuno in più decida di donare gli organi, dopo aver capito effettivamente come stanno le cose?
Ecco due link, uno che sostiene un certo modo di intendere la morte ed un altro quello diametralmente opposto ed infine il testo della legge 2 DICEMBRE 1993, n. 578 (GU del 8-1-1994, n. 5) che regola l'accertamento della morte cerebrale.
Aido
Lega Nazionale Contro la predazione degli organi a cuore battente
Cosa dice la legge
Informatevi, sempre, su ogni cosa, in modo che vagliate le falsità di ognuno, comprese le mie, possiate crearvi un idea autentica di come stanno le cose.
Che la salute vi perseguiti
Dott. Davide Vaccarin