Inizia lo scambio di esperienze tra il blog dell'Associazione Hermano querido e il sito siciliantagonista.org. Ospiteremo in 4 puntate idee, analisi, opinioni circa gli avvenimenti dell'Italia e del globo di Salvatore Zuccarello, corrispondente del sito di informazione indipendente siciliano, sul blog control-alt-canc.blogspot.com. Allo stesso tempo vi invitiamo a visitare la pagina http://www.siciliantagonista.org/modules.php?name=News&file=categories&op=newindex&catid=8 dove troverete i racconti inediti del viaggio nel Chiapas zapatista di Pilu ospitati nella rubrica il sab(b)ato del villaggio. Crediamo fortemente che condividere modi diversi di vedere la realtà possa arricchirci e proiettarci verso una rete solidale forte tra quei soggetti attivi nella società civile.
LeNolAcQuA
Credo che la passata estate sia giunto dalle parti della Rava il Senatore, l’inossidabile Onorevole Giulio Andreotti. Festeggiato perché qualche tempo or sono ha portato l’acqua nel vostro bel paese. Festeggiato? Ma per cosa? Forse è una menzogna che uno dei problemi più gravi di Lenola sia stato, per moltissimi anni, la mancanza d’acqua nelle abitazioni? Da siciliano quale sono, benissimo comprendo il disagio e la rabbia che possono albergare nei vostri cuori. Infatti mi sarei aspettato di trovare, quella mattinata di luglio, non solo il Moschitti, il Magnafico e Roberto, accanto al cartellone richiedente il prezioso liquido, ma anche una nutrita manciata di lenolesi coscienziosi e arrabbiati.
L’acqua c’era a Lenola? No? E allora chi avete applaudito, e perché? Avete schiaffeggiato le vostre fiere mani al ragionamento “Io l’acqua ve l’ho portata, per il resto sono cavoli vostri!”; chi avete applaudito, Lenola, chi? Ve lo dico io…
Credo sia di pubblico dominio che il signor Andreotti sia stato vicino agli ambienti mafiosi fino al 1980 (le informazioni che cito ed anche quelle che non inserisco in questo articolo SONO PUBBLICHE, e leggere qualche libro di Travaglio sarebbe un’ottima idea); il Senatore siede in Parlamento dalla lontana Assemblea Costituente ed ha ricoperto per ben sette volte il ruolo di Primo Ministro della Repubblica e per altre diciassette è stato responsabile di un Dicastero. Della politica italiana ha visto tutto, da dentro. Non solo della politica.
Giulio Andreotti è stato infatti chiamato diverse volte in aule di tribunali, e nel 2004 è stata confermata la sua colpevolezza riguardo alle relazioni intrattenute con boss e personaggi di spicco di Cosa Nostra (i nomi Badalamenti, Bontate, Lima ed i fratelli Salvo vi dicono nulla?); si chiama “articolo 416 del codice penale”, o se preferiamo “reato di associazione mafiosa”. Il divo Giulio non è stato in carcere solo perché il processo è stato fatto ad hoc per pronunciare la sua ultima sentenza oltre il termine della prescrizione del reato. Il risultato è che quel finto giornalista di Vespa si è potuto permettere di titolare “Assolto!”, anche se poi è stato costretto a correggere il tiro e a pronunciare un più veritiero “Colpevole, ma prescritto”.
Tralasciando gli altri processi in cui Andreotti è stato coinvolto e le menzogne che ha raccontato in aula, la domanda mi corre sulla tastiera: Lenola, vi potevate fidare di un uomo di questa caratura e del suo passato torbido, anche quando non è di mafia che si parla, ma di acqua? Come fa un uomo che non è trasparente a parlare di acqua? Nonostante adesso qualcosa si stia muovendo - ho saputo che vi state allacciando alla conduttura di Fondi - perché, a luglio, nessuno ha chiesto al Senatore di fare qualcosa per risolvere il gravissimo problema della distribuzione idrica a Lenola? Che, per caso, le autobotti scendere e salire da Santu Roccu le abbiamo viste solo io ed i tre manifestanti?
La questione dell’acqua non è un problema di destra o di sinistra, né una questione di proprietà dei ragazzi dell’ Hermano Querido: se non sfruttate ogni occasione per alzare la voce e far sentire il vostro disagio, le cose resteranno sempre così. Pensateci ogni volta che il rubinetto piange, in futuro (anche se mi auguro che gli eventi prossimi eliminino, tra l’altro, la gestione privata di “Acqua Latina” e la restituiscano all’ambito pubblico).
La prossima volta che viene qualcuno dalle vostre parti per fare la figura del salvatore delle necessità liquide della Rava, il mio consiglio è quello di prendere un bel secchione del suddetto liquido e farglielo volare dritto n’capu. Un secchione per ogni volta che è mancata l’acqua!
Poi, se proprio volete, potete anche ringraziarlo. Grazie Senatore! Di che cosa, poi, me lo faccio spiegare sul prossimo numero dello Scoppolino. Un saluto a tutti, aspetto i vostri commenti.
Con affetto antagonista,
Salvatore Zuccarello